Ma il vero terribile Nurburgring è sempre stato l’anello nord, 174 curve, 89 a sinistra e 85 a destra, e un solo rettilineo di circa 4 km. Presenta tutte le difficoltà possibili e immaginabili, curve e controcurve di ogni raggio, salite, discese, falsipiani, contropendenze, impennate in cui si vede il cielo e picchiate nella penombra del bosco, il tutto condito da una estrema variabilità delle condizioni atmosferiche, si può partire col sole trovare la pioggia in un punto del circuito, poi ancora il sole e poi la nebbia. Pensate come questo possa amplificare le già enormi difficoltà del circuito, e come renda problematica la scelta delle gomme. Partendo dal traguardo si superano i box, si entra nella curva sud si ritorna ai box dalla parte opposta e si entra nella curva nord. Si scende verso i boschi attraverso “Hatzenbach” poi “Hocheichen” risale, e si getta di nuovo in discesa verso la tana della volpe (Fuchsrohre), risale ancora con una serie di tornanti alla foresta di Adenau. E’ un continuo sali e scendi, dopo una curva a raggio stretto si supera “Kallenhard” e si scende fino a “Exmuhle”, dove si tocca la quota più bassa 320 metri sul livello del mare. Il percorso si impenna nuovamente, raggiunge “Bergwerk” poi “Kesselchen” e giunge serpeggiando fino al “Karussel”(giostra) la curva dal raggio più stretto 32 metri (un tornante che compie quasi un cerchio completo). Si sale ancora in un continuo sinistra destra e si sbuca a “Pflanzgarten” e poi a “Dottinger Hohe” dove si entra nel rettilineo, ancora qualche curva ed ecco la retta dei box e l’arrivo, che è anche la zona più alta 620 metri.
Il Ring come viene chiamato è stato il teatro delle più grandi imprese sportive dell’automobilismo, come la leggendaria affermazione di Tazio Nuvolari con l’Alfa Romeo P3 nel 1935 contro gli squadroni Mercedes e Auto Union, e l’incredibile vittoria di Fangio su Maserati nel 57. I piloti benché fosse un circuito durissimo lo amavano. Moss, Clark, Surtees sapevano che vincere al Ring era una cosa speciale, se si andava forte si era veri piloti. Fangio scoprì addirittura un trucco, uno dei tanti dossi poteva essere superato premendo a fondo l’acceleratore e lasciando che la vettura “volasse” dall’altra parte, risparmiando parecchi secondi a giro. La grande storia del Ring si interrompe bruscamente nel 1976, col terribile incidente di Niki Lauda, il circuito è troppo lungo e non può garantire la necessaria sicurezza secondo i nuovi standard, ma qui continuano a correre i prototipi fino agli anni 80. Nel 1984 viene costruito un nuovo circuito, lì dove c’era l’anello sud, quindi con la possibilità di essere unito all’anello nord. Oggi l’unica gara di prestigio che si disputa al Ring nella configurazione che unisce il vecchio al nuovo è la 24h del Nurburgring che si disputa dal 1970, bellissima corsa che unisce vetture di categorie molto disparate, molto seguita in Germania ma purtroppo non altrettanto negli altri paesi.