Secondo me, non ti stai stufando, stai solo "maturando", nel senso collezionistico, è ovvio! Si parte da un certo periodo perchè è quello a noi più affine, vuoi per ragioni anagrafiche, vuoi per tutta una serie di ricordi, e poi la curiosità, le esperienze di altri collezionisti, ti spingono ad allargare sempre di più l'interesse, il quale ti porta sempre più indietro nel tempo, non certo più avanti, se no di che auto d'epoca parleremmo! A proposito, se c'è una carenza (ovviamente involontaria!) in questo forum è che si parla poco delle "anteguerra", ma anche i più vicini anni '50 sono poco rappresentati! Interessarsi anche a queste auto rappresenterà il naturale sviluppo della mia passione, anche se al momento so ben poco delle auto ante 1950.
Mi sento di quotare l'intervento dell'amico Jancarlo: non ritengo tuttavia che la maggior parte dei collezionisti o dei semplici appassionati, alimenti questo mondo solamente in funzione dei propri ricordi o delle auto vissute da bambino.
A partire dagli anni '80 infatti grazie all'opera di alcuni uomini da sempre appassionati di automobilismo storico (in italia è doveroso citare Vittorio Zanon di Valgiurata) si è rivitalizzato l'interesse verso quelle vetture che per decenni o erano state dimenticate nei granai, o erano appannaggio di pochi eccentrici proprietari che ne conoscevano fin'ogni ultimo bullone.
E' stato proprio l'interesse per quelle vetture del periodo che qualcuno (anch'io
) definisce "d'oro" del motorismo a costruire tutto il background che c'è dietro a questo splendido mondo. Vetture dove si respirava ancora l'aria del pionierismo, che andavano domate, che risultavano essenziali, scomode oppure opulente oltre ogni misura. Senza limiti progettuali, con particolari montati da sapienti mani artigianali e non da sterili robot. Con un lusso (se c'era) fatto in Europa da materiali pregiati e negli Stati Uniti da soluzioni elettro-meccaniche mirabolanti. Con prestazioni al limite del sovrumano come il Ferrari V12 o con motori dalla dolcezza infinita come il Packard dalla stessa disposizione.
Cioè in sostanza di "un'altra epoca".
E' principalmente per questo motivo che molti estimatori di auto storiche tendono a considerare meno interessanti molte auto prodotte dopo la metà degli anni '70.
Le profonde modificazioni socio-culturali, unite a stravolgimenti dell'economia e della catena delle materie prime hanno originato autoveicoli fondamentalmente razionali, quindi meno emozionali. Ma attenzione, non una razionalità alla Henry Ford dove progresso significava innovazione per tutti, bensì abbattimento della vena creativa e degli spazi progettuali.
Molte vetture furono progettate solo come "facili e poco costose da costruire" come la Fiat Panda, pur non essendo in presenza di un fenomeno di motorizzazioni di massa. Altre dovettero piegarsi alle norme antinquinamento in Europa come in America. Opere d'arte e di design complesso incarnate da estesi profili, cromature, nervature sui parafanghi spesso battuti a mano, alluminio quando non pegamoide... tutto sacrificato sull'altare della plastica nera e delle lamiere squadrate.
Per quanto possa valere la mia opinione credo che alla domanda "Cosa resterà di questi anni ottanta?"
si possa tranquillamente rispondere "le supercar"
Figlie di una voglia irresistibile di scrollarsi di dosso i cupi anni 70 (che iniziati con Woodstock, finirono in Vietnam), i bolidi principalmente italiani ma anche inglesi (Aston Martin è la marca di cui si prevedono grandi rivalutazioni) rappresentano un fenomeno irripetibile che solo in questi ultimi anni si sta riaffacciando sulle strade.
Le altre auto (ricordo che a parte pochi straordinari coupè come la Volvo 480 o le giapponesi, gli '80 furono gli anni delle berline a 2-3 volumi) saranno oggetto di valutazione solo tra moltissimi anni -almeno 30- perchè in buona sostanza o troppo simili alle vetture degli anni '90 o malriusciti restyling dei modelli anni '70; come Fiat o Alfa Romeo che disprezzando i favolosi designer originari non trovarono di meglio che addobbare auto concepite dieci anni prima con orribili fascioni in plastica. E in ogni caso le berline (pur splendide) rispecchieranno un po' le attuali quotazioni che so, di una 1100/103 o di una Kadett. Inevitabilmente basse.
Tutto ciò ovviamente non dovrà distogliere gli amatori di determinate marche o modelli dal collezionarle o restaurarle... diventerà solo molto ma molto difficile e costoso. Voglio vedere chi riuscirà nel 2020 a ricostruire un pannello porta di una Jaguar XJ...o di una Lancia Prisma. Quindi precedenza solo agli esemplari migliori che siano (come dicono gli yankees) delle "time capsule car"!