Autore Topic: E il futuro del collezionismo?  (Letto 27258 volte)

Offline alfatarlo

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E il futuro del collezionismo?
« il: 12 Luglio 2010, 10:38:43 »
Sto invecchiando nel gusto? Cioè mi sto accorgendo che mi piacciono sempre di più i modelli di auto storica più anziani, quelli che giravano quando non ero neanche nato. Viceversa quelli "moderni" come alfa 75 alfetta giulietta, bmw e28 e34 e30, lancia delta prisma beta thema, mercedes w123 e 190, non riesco più a sentirli storici.
Ad un raduno ha senso vedere una Lancia Thema? per me che le ho viste nascere, correre, e morire, non ha molto senso. Forse sto diventando come quei "vecchi" che considerano storiche solo quelle anteguerra.
Che ne pensate voi? E soprattutto come vedete il futuro del collezionismo, della vita di club e della vita dei raduni multimarca?

Offline aldino

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #1 il: 12 Luglio 2010, 10:45:13 »
Non preoccuparti,è "l'evoluzione della specie",io ci sono passato,in effetti piano piano ci si accorge che i veri pionieri erano quelli che giravano sulle macchine "ante guerra":strade polverose,senza freni,senza assistenza ACI,senza ecc. ecc.
Le auto post war saranno belle,comode, ma sono veramente affascinanti?
Il futuro come tutte le cose è un punto interrogativo;quello che possiamo sperare è che chi si avvicina con un auto moderna piano piano apprezzi le auto più antiche...

Offline alfatarlo

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #2 il: 12 Luglio 2010, 10:47:23 »
Beh diciamo che adesso sono agli anni '50 e '60. :D Il problema è che mi son riempito di ferri anni'70 '80 e ho finito i soldi! :-[

Offline aldino

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #3 il: 12 Luglio 2010, 10:55:55 »
Ero combinato anche io così:giulia 1300 ti,mini cooper mk2,850 coupè prima serie,maggiolino 1200,poi ho sbaraccato tutto ed ho preferito una sola ma buona anteguerra..(anche se adesso a malincuore  sbaraccherò anche lei per altri progetti).

Offline cekk500

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #4 il: 12 Luglio 2010, 11:28:46 »
Sto invecchiando nel gusto? Cioè mi sto accorgendo che mi piacciono sempre di più i modelli di auto storica più anziani, quelli che giravano quando non ero neanche nato. Viceversa quelli "moderni" come alfa 75 alfetta giulietta, bmw e28 e34 e30, lancia delta prisma beta thema, mercedes w123 e 190, non riesco più a sentirli storici.
Ad un raduno ha senso vedere una Lancia Thema? per me che le ho viste nascere, correre, e morire, non ha molto senso. Forse sto diventando come quei "vecchi" che considerano storiche solo quelle anteguerra.
Che ne pensate voi? E soprattutto come vedete il futuro del collezionismo, della vita di club e della vita dei raduni multimarca?


Credo che questa fase riguarda un po tutti coloro che si appassionano e osservano il mondo motoristico con occhi diversi, indipendentemente dagli anni che passano e dalle auto che diventano storiche insieme a noi, è inevitabile! Credo che negli ultimi anni sia cambiato l'approccio e il modo di rapportarsi con le storiche, fenomeno in crescita esponenziale che spesso coinvolge appassionati non sempre addetti ai lavori o con manualità tale da renderli temerari. Spesso si sceglie la storica non solo sul gusto ma  sull'affidabilità e la comodità di esercizio. Una Thema rispetto a un Alfetta o una Fulvia è piu' versatile, comoda e di recente anche storica. Vedere un raduno di Uno o Ritmo piuttosto che di Giulia o Appia in effetti incute riflessioni. Fino a non molti anni fà una ventenne o una trentenne era solo vecchia..... oggi è storica!
Negli anni 80 una qualunque auto degli anni 50 o 60 era vecchia e basta, pochi erano coloro che le avrebbero salvate o si appassionavano nonostante fossero trentennali. Oggi grazie ad alcune leggi ed agevolazioni prima inesistenti, si scoprono storiche piu' recenti che a parer mio non avranno incrementi futuri, considerando che i numeri produttivi degli ultimi 40 anni rendono esclusive ben poche auto.
Il futuro non lo conosciamo ma è certo che chi possiede un bel pezzo di storia ha un tesoro e per puntare a investimenti interessanti bisogna investire molto, la 500 o la giulia non bastano piu'. Tuttavia la passione deve essere l'elemento scatenante, quello che ci da emozioni e rende il contatto con le nostre storiche un evento speciale, che sia una topolino o una renault 4 importa poco. Il collezionismo è quello fatto con passione e da chi analizza il fenomeno automobile, scegliendo pezzi interessanti prefissandosi anche degli obbiettivi ed ambire al pezzo desiderato. Ci sono appassionati di vario tipo e ciascuno adotta la propria filosofia indipendentemente da raduni, club o federazioni a vario titolo! Possiedo ancora la mia prima macchina e quando la guardo sembra ieri che l'ho portata a casa.............. sono passati tanti, troppi anni!
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Offline DOPPIA GOBBA

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #5 il: 12 Luglio 2010, 12:18:10 »

Credo che questa fase riguarda un po tutti coloro che si appassionano e osservano il mondo motoristico con occhi diversi, indipendentemente dagli anni che passano e dalle auto che diventano storiche insieme a noi, è inevitabile! Credo che negli ultimi anni sia cambiato l'approccio e il modo di rapportarsi con le storiche, fenomeno in crescita esponenziale che spesso coinvolge appassionati non sempre addetti ai lavori o con manualità tale da renderli temerari. Spesso si sceglie la storica non solo sul gusto ma  sull'affidabilità e la comodità di esercizio. Una Thema rispetto a un Alfetta o una Fulvia è piu' versatile, comoda e di recente anche storica. Vedere un raduno di Uno o Ritmo piuttosto che di Giulia o Appia in effetti incute riflessioni. Fino a non molti anni fà una ventenne o una trentenne era solo vecchia..... oggi è storica!
Negli anni 80 una qualunque auto degli anni 50 o 60 era vecchia e basta, pochi erano coloro che le avrebbero salvate o si appassionavano nonostante fossero trentennali. Oggi grazie ad alcune leggi ed agevolazioni prima inesistenti, si scoprono storiche piu' recenti che a parer mio non avranno incrementi futuri, considerando che i numeri produttivi degli ultimi 40 anni rendono esclusive ben poche auto.
Il futuro non lo conosciamo ma è certo che chi possiede un bel pezzo di storia ha un tesoro e per puntare a investimenti interessanti bisogna investire molto, la 500 o la giulia non bastano piu'. Tuttavia la passione deve essere l'elemento scatenante, quello che ci da emozioni e rende il contatto con le nostre storiche un evento speciale, che sia una topolino o una renault 4 importa poco. Il collezionismo è quello fatto con passione e da chi analizza il fenomeno automobile, scegliendo pezzi interessanti prefissandosi anche degli obbiettivi ed ambire al pezzo desiderato. Ci sono appassionati di vario tipo e ciascuno adotta la propria filosofia indipendentemente da raduni, club o federazioni a vario titolo! Possiedo ancora la mia prima macchina e quando la guardo sembra ieri che l'ho portata a casa.............. sono passati tanti, troppi anni!

quto il buon cesco ;) ;)

Offline Frosty the snowman

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #6 il: 12 Luglio 2010, 12:54:25 »

Tuttavia la passione deve essere l'elemento scatenante, quello che ci da emozioni e rende il contatto con le nostre storiche un evento speciale, che sia una topolino o una renault 4 importa poco. Il collezionismo è quello fatto con passione e da chi analizza il fenomeno automobile, scegliendo pezzi interessanti prefissandosi anche degli obbiettivi ed ambire al pezzo desiderato.

anch'io, soprattutto questo...
l'automobile non è un mezzo di trasporto, ma una compagna di viaggio

Offline adu

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #7 il: 12 Luglio 2010, 13:01:26 »
io non sono ancora entrato in questa fase, visto che tutte le auto che ho visto da piccolo molte non sono ancora d'epoca o cominciano ad esserlo pian piano (Uno-Panda-Y10-Alfa 75-Delta) quindi son meno influenzato che voi però se dovessi vedere le auto che ho citato specialmente le prime due a certi raduni mi darebbe un pò da fare, su questo argomento parlo molto con i miei e gli amici e son dell'idea che bisogna fare delle differenze ben definite e dovrebbero farle anche all'ASI: tutte le auto con targhe nere sono Auto d'epoca mentre tutte quelle che vengono dopo son Auto vecchie, non a senso per me dire che la Uno è un auto d'epoca tanto come una Balilla o la Topolino che son l'equivalente della Uno mezzo secolo prima
Vedere la gente stupita che non capisce che auto sia la tua, non ha prezzo; per tutto il resto c'è la 500

Offline cekk500

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #8 il: 12 Luglio 2010, 13:07:13 »
io non sono ancora entrato in questa fase, visto che tutte le auto che ho visto da piccolo molte non sono ancora d'epoca o cominciano ad esserlo pian piano (Uno-Panda-Y10-Alfa 75-Delta) quindi son meno influenzato che voi però se dovessi vedere le auto che ho citato specialmente le prime due a certi raduni mi darebbe un pò da fare, su questo argomento parlo molto con i miei e gli amici e son dell'idea che bisogna fare delle differenze ben definite e dovrebbero farle anche all'ASI: tutte le auto con targhe nere sono Auto d'epoca mentre tutte quelle che vengono dopo son Auto vecchie, non a senso per me dire che la Uno è un auto d'epoca tanto come una Balilla o la Topolino che son l'equivalente della Uno mezzo secolo prima


Bhe.......... credo che basti un qualunque mercatino delle pulci o il "baloon" famoso a torino.
Analizzando i fenomeni degli ultimi anni si è passato dagli oggetti antichi o d'epoca di cui spesso mi circondo anche a casa, agli oggetti detti di "modernariato" a parer mio discutibili. Lo stesso fenomeno lo riscontro sul mercato delle storiche dove spesso le idee di chi vende sono poco chiare ma anche chi compre, spesso si lascia prendere dalla bramosia di fare affari. Un po come chi oggi compra la uno con 500 euro e pensa di rivenderla tra un paio d'anni a 5000.......... Come tutte le bolle, anche questa tenderà a dimensionarsi e ne vedremo delle belle!
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Offline jancarlo5180

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #9 il: 12 Luglio 2010, 16:33:21 »
Il futuro del collezionismo, o meglio, se le auto di oggi saranno oggetti di interesse collezionistico, dipende se saremo in grado di legare l'oggetto "automobile" al mondo circostante di cui è espressione. L'auto d'epoca vista come cosa a sè stante non mi interessa ed è, per me, solo un ferro vecchio. Ma se la "leggiamo" come la risposta ad un'esigenza e ad un modo di concepire la mobilità coerenti con il proprio tempo, ed in essa vediamo i segni delle abitudini, delle mode, del gusto, e perfino degli avvenimenti politici e sociali grandi e piccoli, se vediamo in essa rispecchiarsi, in una sola parola, la Storia, ecco che il "ferro vecchio" attua la sua miracolosa trasformazione...
Anche gli anni '80 e '90 aspettano la loro giusta "storicizzazione", solo che per poter raccontare la storia, è necessario il giusto distacco, anche temporale, ecco perchè è più difficile valutare il fascino degli oggetti più recenti rispetto a quelli più datati...

Offline ITRAEL

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #10 il: 12 Luglio 2010, 18:49:00 »

Negli anni 80 una qualunque auto degli anni 50 o 60 era vecchia e basta, pochi erano coloro che le avrebbero salvate o si appassionavano nonostante fossero trentennali. 
Non sono d'accordo, negli '80 si consideravano quelle dei '50 e '60, d'epoca, ovviamente quelle dei '70 erano solo auto passatelle. Ricordo la mia frequentazione al "Mercatino delle Speciali" alla Domus durante gli anni 80 e, come è sempre stato, solo le auto con almeno 20 anni potevano essere esposte.
Forse il discorso si può applicare alle quotazioni che sono lievitate in modo anomalo verso la fine degli '80, ma questo è un altro discorso....

Ritornando all'argomento del topic, penso che non ci si debba porre un limite all'epoca di provenienza dell'auto che ci piace, l'importante è solo che ci dia emozione. Da piccolo vedevo quotidianamente auto che ora hanno 40-50 anni, non necessariamente mi emozionano tutte, cerco di cambiare spesso l'angolazione dell'occhiata che do alle forme, di qualunque epoca siano. Se stimolano il mio immaginario, mi basta e ne godo. ;D

La differenza tra la genialità e la stupidità è che la genialità ha i suoi limiti.
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Offline jancarlo5180

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #11 il: 12 Luglio 2010, 19:16:49 »
Penso che, minino minimo, la prospettiva giusta sia quella dai trent'anni in su. Da questa prospettiva proviamo a valutare le auto fino alla fine dei Settanta: non è difficile trovare modelli di grande fascino. Nei primi anni Sessanta, quand'ero poco più che decenne, le auto d'epoca erano quelle d'anteguerra, quindi anche allora vigeva l'ottica dei trent'anni, certo con le dovute eccezioni. Per esempio, la Lancia Aurelia spider, fuori produzione da qualche anno, era già considerata un classico, forse anche grazie alla notorietà acquisita con il film di Risi. Classiche erano considerate anche le inglesi MG della serieT, e la A, le Triumph TR2-TR3, le Jaguar XK e, ovviamente, tutte le Ferrari. Solo che di tutte queste auto non se ne parlava come oggi, con la giusta ma, forse, un po' esagerata venerazione, ma semplicemente come auto vecchie ma ancora valide e forse, lo si diceva anche allora, più belle ed affascinanti di quelle attuali.

Offline cekk500

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #12 il: 13 Luglio 2010, 07:21:57 »
Penso che, minino minimo, la prospettiva giusta sia quella dai trent'anni in su. Da questa prospettiva proviamo a valutare le auto fino alla fine dei Settanta: non è difficile trovare modelli di grande fascino. Nei primi anni Sessanta, quand'ero poco più che decenne, le auto d'epoca erano quelle d'anteguerra, quindi anche allora vigeva l'ottica dei trent'anni, certo con le dovute eccezioni. Per esempio, la Lancia Aurelia spider, fuori produzione da qualche anno, era già considerata un classico, forse anche grazie alla notorietà acquisita con il film di Risi. Classiche erano considerate anche le inglesi MG della serieT, e la A, le Triumph TR2-TR3, le Jaguar XK e, ovviamente, tutte le Ferrari. Solo che di tutte queste auto non se ne parlava come oggi, con la giusta ma, forse, un po' esagerata venerazione, ma semplicemente come auto vecchie ma ancora valide e forse, lo si diceva anche allora, più belle ed affascinanti di quelle attuali.


Riferendomi alle vecchie degli 80......... intendevo esporre proprio questo concetto!
Ricordo le timide manifestazioni e la Domus, basti considerare che il primo numero di ruoteclassiche è del 1988........ per avere idea di come agli inizi degli 80 almeno in Italia la consapevolezza dei veicoli storici fosse un piccolo fenomeno di nicchia. All'epoca molte officine rifiutavano di fare interventi su vetture  troppo datate ed ho visto rottamare auto da sogno, nonostante ne abbia salvate tantissime. In quegli anni i collezionisti e gli appassionati erano pochi e tra loro vi era una solidarietà e una condivisione che non ho mai piu' riscontrato negli anni a venire, solo col passaparola si segnalavano vetture, artigiani e chi potesse fornire ricambi o solo consigli. Non entro nel merito delle auto specifiche o di questo o quel modello ma nei primi anni 80 quelli come me erano visti come marziani, giravo demolitori segando scocche e in anni di consumismo dove si buttava via con facilità sembravo anacronistico ma con la diffusione dei vari club e mostre scambio nate proprio alla fine degli 80 il fenomeno ha avuto lo sviluppo che vediamo oggi.
Il futuro probabilmente sarà scandito da una selezione naturale, auto mal restaurate destinate al decadimento e quotazioni che prenderanno direzioni opposte. Le auto ambite e belle si incrementeranno, quelle meno quotate, spesso raffazzonate saranno fonte di ricambi e le quotazioni non avranno incrementi tali da giustificare investimenti impegnativi. Chi ha speso bene su un veicolo non avrà da pentirsi, come tutti i fenomeni anche quello delle storiche si ridimensionerà e lo vediamo gia' sui quadri e i mobili antichi.
Il panorama è vasto e osservando il collezionismo in generale, i pezzi davvero belli difficilmente si vendono!
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GTI79

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #13 il: 13 Luglio 2010, 09:02:25 »

Credo che questa fase riguarda un po tutti coloro che si appassionano e osservano il mondo motoristico con occhi diversi, indipendentemente dagli anni che passano e dalle auto che diventano storiche insieme a noi, è inevitabile! Credo che negli ultimi anni sia cambiato l'approccio e il modo di rapportarsi con le storiche, fenomeno in crescita esponenziale che spesso coinvolge appassionati non sempre addetti ai lavori o con manualità tale da renderli temerari. Spesso si sceglie la storica non solo sul gusto ma  sull'affidabilità e la comodità di esercizio. Una Thema rispetto a un Alfetta o una Fulvia è piu' versatile, comoda e di recente anche storica. Vedere un raduno di Uno o Ritmo piuttosto che di Giulia o Appia in effetti incute riflessioni. Fino a non molti anni fà una ventenne o una trentenne era solo vecchia..... oggi è storica!
Negli anni 80 una qualunque auto degli anni 50 o 60 era vecchia e basta, pochi erano coloro che le avrebbero salvate o si appassionavano nonostante fossero trentennali. Oggi grazie ad alcune leggi ed agevolazioni prima inesistenti, si scoprono storiche piu' recenti che a parer mio non avranno incrementi futuri, considerando che i numeri produttivi degli ultimi 40 anni rendono esclusive ben poche auto.
Il futuro non lo conosciamo ma è certo che chi possiede un bel pezzo di storia ha un tesoro e per puntare a investimenti interessanti bisogna investire molto, la 500 o la giulia non bastano piu'. Tuttavia la passione deve essere l'elemento scatenante, quello che ci da emozioni e rende il contatto con le nostre storiche un evento speciale, che sia una topolino o una renault 4 importa poco. Il collezionismo è quello fatto con passione e da chi analizza il fenomeno automobile, scegliendo pezzi interessanti prefissandosi anche degli obbiettivi ed ambire al pezzo desiderato. Ci sono appassionati di vario tipo e ciascuno adotta la propria filosofia indipendentemente da raduni, club o federazioni a vario titolo! Possiedo ancora la mia prima macchina e quando la guardo sembra ieri che l'ho portata a casa.............. sono passati tanti, troppi anni!

Caro cekko, sei un libro stampato!!!

Quoto tutto, soprattutto il passaggio dove dici che auto che ora sono al top del collezzionismo (faccio sempre l'esempio della Giulia), negli anni '80 era solo una macchina vecchia e basta.
Le auto anni '80 ora stanno cominciando ad acquistare valore e frà 10 anni saranno anche loro molto ambite.

Aggiungo che la valutazione delle auto è vincolato molto all'età, perchè reputo il collezzionismo di auto molto legato ai ricordi.
Io solo nato su un'Alfetta e sono cresciuto su una Golf, quindi per me le auto anni '70-'80 sono quelle che mi scatenano più emozioni.
E' normale che chi è cresciuto su una Topolino le veda come "moderne".
E' una ruota che gira... forunatamento o purtroppo è difficile da dire.

Offline Emanuele924

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #14 il: 13 Luglio 2010, 10:36:32 »
Quando 6 anni fa ho acquistato la mia 924 non ho minimamente pensato al concetto di storica: l'auto mi piaceva molto, era per me econonomicamente abbordabile, aveva più fascino di molte sportive moderne ed incarnava un periodo (storico?) che mi affascinava. Per questo l'ho comprata e la conservo ancora. Oggi vedo le cose in modo leggermente diverso, tant'è che l'idea di acquistare un pezzo più datato sta iniziando a rimbalzarmi nella testa, ma onestamente se mi piace un'auto, potendo, la acquisto anche se per molti non è ancora storica. Inoltre vedo i raduni come ritrovo di appassionati, più che di auto storiche. :)

 

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