Autore Topic: E il futuro del collezionismo?  (Letto 27230 volte)

Offline maury61

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #75 il: 17 Settembre 2010, 09:59:14 »
..........
Ho cambiato un giunto su un Voyeger che prevedendo la sella per il sensore abs ha una zigrinatura specifica.
Non essendo disponibile il pezzo uguale occorreva cambiare anche il sensore ed aggiornare il softwer, ma facendo tornire il giunto nuovo e con un lavoro da orologiaio, staccando la corona dal giunto vecchio la cosa si è risolta con 194€ invece che 600€ solo di materiali ;)

Ah, Cekk! Fossero tutti come te!
Adesso non fanno altro che dire: cambiamo, cambiamo, cambiamo tutto il pezzo!
Uno dei 1000 esempi che mi vengono in mente: il tergicristallo: perchè devo cambiare tutta la struttura e non solo la strisciolina di gomma?  >:(
Maury la Hyena  ;)

Offline cekk500

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #76 il: 17 Settembre 2010, 10:12:01 »
Ah, Cekk! Fossero tutti come te!
...................
Uno dei 1000 esempi che mi vengono in mente: il tergicristallo: perchè devo cambiare tutta la struttura e non solo la strisciolina di gomma?  >:(

Infatti, lo faccio da una ventina di anni ;)
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Offline maury61

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #77 il: 17 Settembre 2010, 11:01:17 »
Infatti, lo faccio da una ventina di anni ;)

Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo .........


CHE SEI  MITICO !
Maury la Hyena  ;)

Offline ares.1982

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #78 il: 17 Settembre 2010, 20:21:28 »
No, Ares.
Purtroppo non ti sbagli!
Oltre che per le parti plastiche (che alla fine un buon artigiano potrebbe riprodurre con della vetroresina ma a costi esorbitanti), soprattutto per le centraline elettroniche: saranno letteralmente introvabili, e tu lascerai la tua brava Bravo a marcire in garage!  ;)

No, la mia bravo ormai è un cubetto... sig! Me lo avessero almeno reso, me lo mettevo in cameretta o lo sotterravo in giardino... che mondo balordo

Offline maury61

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #79 il: 18 Settembre 2010, 07:07:14 »
No, la mia bravo ormai è un cubetto... sig! Me lo avessero almeno reso, me lo mettevo in cameretta o lo sotterravo in giardino... che mondo balordo

Questo vuol dire essere davvero affezionati ed appassionati !  :D
A questo livello sembra veramente che le auto abbiano un'anima! ;D
Karmato il buon Ares! ;)
Maury la Hyena  ;)

Offline mauring

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #80 il: 20 Settembre 2010, 15:10:04 »
C'e' una cosa che mi domando sempre.

Secondo voi avranno piu' futuro, nel campo collezionistico, i veicoli semplici ma rappresentativi di qualcosa di interessante, oppure veicoli contenenti "sostanza", cioe' piu' complessi (anche come manutenzione), piu' "tecnologici", ma meno "modaioli" ?

In parole povere oggi si compra una 500 al prezzo di una rara, comoda, lussuosa e performante Jaguar XJ Sovereign biturbo, ma sarà sempre cosi' ?
Oppure alla fine ci si accorgerà che una 500 e' pur sempre fatta da 4 lamiere rugginose, un motore da falciatrice e un cambio del medioevo, mentre la Jaguar e' molto piu' "sostanziosa" ed interessante, automobilisticamente parlando ?

Mah......     

Offline maury61

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #81 il: 20 Settembre 2010, 15:33:45 »
Bella domanda......
se uno guarda storicamente come si è comportato il mercato delle vetture d'epoca, forse è più giusta la seconda ipotesi, nel senso che la "sostanza" e la "tecnologia" sono i fattori discriminanti per far diventare "pregiata" un'auto storica.
Ma forse, più ancora della tecnologia in sè (oggi ce l'hanno tutte le auto, anche le utilitarie), è la RARITA', cioè il numero di pezzi prodotti che secondo me potrebbe essere anche un importante fattore di rivalutazione di qualsiasi "pezzo" storico: non a caso c'è sempre la corsa all'acquisto di auto particolari prodotte in serie limitata, nella speranza che il mercato riservi a loro un futuro collezionistico!
Ai posteri l'ardua sentenza !!!!  :D
Maury la Hyena  ;)

Offline nigel68

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #82 il: 20 Settembre 2010, 15:47:41 »
La 500, (anche se ancora di più la 600) ha rappresentato una sorta di "pietra miliare" nella storia dell'automobilismo italiano. Come la Ford T negli Stati Uniti, nonostante i 25.000.000 di esemplari costruiti, o i 17.000.000 di Maggiolini auto più auto meno, essa ottiene un alto valore collezionistico poco "proporzionato" all'effettivo contenuto tecnologico.
Anche se il progetto della 500 in sè è geniale, non si può fare a meno di notare, magari meno drasticamente ;D , che in effetti all'atto pratico non si trattava di un prodotto diciamo così, eccellente. Il pubblico stesso negli anni Sessanta l'aveva snobbata non poco. Divenne come tutti sappiamo la prima "seconda macchina" degli italiani, e oggi i media ne pompano il significato appunto "mediatico" grazie alla analogie col modello corrente.
Dobbiamo anche riconoscere che non altrettanto ha fatto la Mini di BMW per la sua progenitrice che comunque è rimasta più o meno alle quotazioni di sempre... Quella sì, era geniale: oggi il 90% delle auto è figlia di sir Alec Issigonis.
"Quando un italiano vede passare un'auto di lusso il suo primo pensiero non è di averne una anche lui, ma di tagliarle le gomme" - Indro Montanelli 1909-2001

Offline deltahf84

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #83 il: 20 Settembre 2010, 15:52:20 »
In realtà,secondo il mio punto di vista,il mercato darà ragione ad antrambe le scelte,come ha sempre fatto...
Nel senso che premierà sia le auto essenziali,che son considerate la base,il punto d'inizio (500,Topolino,balilla,ecc...) sia le auto più tecnologicamente all'avanguardia (Jaguar,Ferrai,ecc...).
Facendo le debite proporzioni,rimarranno degli ottimi investimenti(dipende dalla capienza del portafoglio dell'acquirente).
Son le auto che si trovano nella fascia centrale,compresa tra i due estremi sopra citati che rimarranno poco considerate,come succede un po' anche adesso...
C'è poi una categoria a parte: auto con trascorsi agonistici importanti...Possono essere di un po' tutte le risme.Basta che abbian ben figurato sui campi di gara(o anche solo che il nome evochi dei successi) perchè sia un ottimo investimento...

Offline cekk500

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #84 il: 20 Settembre 2010, 15:52:43 »
Bella domanda......
se uno guarda storicamente come si è comportato il mercato delle vetture d'epoca, forse è più giusta la seconda ipotesi, nel senso che la "sostanza" e la "tecnologia" sono i fattori discriminanti per far diventare "pregiata" un'auto storica.
Ma forse, più ancora della tecnologia in sè (oggi ce l'hanno tutte le auto, anche le utilitarie), è la RARITA', cioè il numero di pezzi prodotti che secondo me potrebbe essere anche un importante fattore di rivalutazione di qualsiasi "pezzo" storico: non a caso c'è sempre la corsa all'acquisto di auto particolari prodotte in serie limitata, nella speranza che il mercato riservi a loro un futuro collezionistico!
Ai posteri l'ardua sentenza !!!!  :D


Credo che come tutti i fenomeni e la storia non è esclusa, rispecchino sociologicamente l'umanità e dei periodi storici ben definiti ed irripetibili. La 500 ed altre sono connesse al boom economico degli anni 50/60 e connesse ad un fenomeno primitivo di motorizzazione di massa, oggi condizioni sociologicamente simili non esistono piu', credo che una panda o una golf avranno rilevanza storica e quindi collezionistica di impatto diverso. La 500 è la macchina italiana o italiota per antonomasia è entrata nelle pubblicità negli album di famiglia e perfino nella storia del design, ogni famiglia ne ha almeno posseduta una in passato e per gli under 40 almeno tutti una volta da bambini ci siamo saliti. Il fenomeno è affettivo, storico e nostalgico perfino!
Il discorso qualità e valore viene del tutto snaturato. Ricordo agli albori del collezionismo italico quando solo negli anni 80 il concetto di storica era quasi sconosciuto e per i piu' erano auto vecchie e basta!
Oggi il collezionismo è vasto e trasversale ed un auto non necessariamente deve incarnare un epoca sociologicamente parlando. La Uno che oggi si tende a mitizzare è apprezzata sopratutto nella versione turbo e quindi prevale la valenza sportiva e ricercata, la uno sting non attira moltissimi consensi e prima di salvarne una ci si fanno bene i conti. Alcune auto per la loro identità hanno segnato la storia, la 2cv la ds piuttosto che il maggiolino o la mustang, sono icone mondiali riconoscibili a colpo d'occhio, identificano un paese, un periodo e rievocano ricordi, film e quant'altro. Il futuro è imprevedibile, magari la tipo di montalbano andrà a ruba fra 10 anni oppure i collezionisti si contenderenno una yaris nel 2035...... Tutto storicamente è variabile, tuttavia ci sono gia' icone future e di certa ambizione, vedi le delta oggi sono quotate le evoluzione le integrali e le hf, magari l'ambizione futura sarà la comunissima 1300 o 1500 da famiglia!
Di certo le vetture di gran serie ad eccezione delle speciali, susciteranno interessi diversi in varie tipologie di collezionisti, cambiano le filosofie e i pensieri di ciascuno, le auto sono tante e prodotte in milioni di pezzi, non piu' come 50 anni fà e le condizioni di mantenimento imporranno delle selezioni naturali, dio volendo staremo a vedere che succede ;)
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Offline alfatarlo

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #85 il: 20 Settembre 2010, 16:15:49 »
Se avessimo la risposta a questa domanda saremmo tutti futuri milionari!
Io penso che basarsi su quello che è già successo ti dia una lettura del futuro solo parziale. Anche perchè l'auto negli anni '30 era una cosa, negli anni'50 era un'altra, e un'altra ancora negli anni '70 e '80. Sicuramente in futuro lo sarà in maniera analoga. Probabilmente si diffonderanno le auto elettriche, silenziose, e quindi come oggi ci stupiamo di fronte al rombo di un'abarth, probabilmente ci stupiremo di fronte al ronzio di una lexus. Forse non ci sarà più benzina in vendita perchè andrà in pensione il motore a scoppio, e allora gli impianti a gas saranno la norma. Oppure riempiremo bagagliaio e vano motore di batterie e al posto del monoblocco avremo un asettico motore elettrico, con recupero dell'energia in frenata...
Sicuramente è giusta la divisione in auto veterane, classiche, d'epoca, ecc., perchè non mi si potrà mai mettere sullo stesso piano storico una Lancia Aurelia con una fiat Uno; mentre quelle di oggi le potremmo chiamare elettromoderne  :-X
Singolare è pensare che 4ruote negli anni '70 aveva pronosticato un futuro roseo per auto magari tecnologicamente più avanzate di altre, e sbagliò tutto. Un esempio per tutti, il maggiolino, macchina che era sorpassata già negli anni '50, oggi riscuote comunque più successo di altre auto dichiarate allora futuristiche.
Sicuramente un fattore determinante, secondo me più della tecnica, è la bellezza della linea. Ad esempio la jaguar, quelle degli anni '60 '70 sono universalmente considerate poco affidabili, eppure oggi sono ben più apprezzate delle indistruttibili volvo...

Offline DOPPIA GOBBA

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #86 il: 20 Settembre 2010, 16:16:58 »

Credo che come tutti i fenomeni e la storia non è esclusa, rispecchino sociologicamente l'umanità e dei periodi storici ben definiti ed irripetibili. La 500 ed altre sono connesse al boom economico degli anni 50/60 e connesse ad un fenomeno primitivo di motorizzazione di massa, oggi condizioni sociologicamente simili non esistono piu', credo che una panda o una golf avranno rilevanza storica e quindi collezionistica di impatto diverso. La 500 è la macchina italiana o italiota per antonomasia è entrata nelle pubblicità negli album di famiglia e perfino nella storia del design, ogni famiglia ne ha almeno posseduta una in passato e per gli under 40 almeno tutti una volta da bambini ci siamo saliti. Il fenomeno è affettivo, storico e nostalgico perfino!
Il discorso qualità e valore viene del tutto snaturato. Ricordo agli albori del collezionismo italico quando solo negli anni 80 il concetto di storica era quasi sconosciuto e per i piu' erano auto vecchie e basta!
Oggi il collezionismo è vasto e trasversale ed un auto non necessariamente deve incarnare un epoca sociologicamente parlando. La Uno che oggi si tende a mitizzare è apprezzata sopratutto nella versione turbo e quindi prevale la valenza sportiva e ricercata, la uno sting non attira moltissimi consensi e prima di salvarne una ci si fanno bene i conti. Alcune auto per la loro identità hanno segnato la storia, la 2cv la ds piuttosto che il maggiolino o la mustang, sono icone mondiali riconoscibili a colpo d'occhio, identificano un paese, un periodo e rievocano ricordi, film e quant'altro. Il futuro è imprevedibile, magari la tipo di montalbano andrà a ruba fra 10 anni oppure i collezionisti si contenderenno una yaris nel 2035...... Tutto storicamente è variabile, tuttavia ci sono gia' icone future e di certa ambizione, vedi le delta oggi sono quotate le evoluzione le integrali e le hf, magari l'ambizione futura sarà la comunissima 1300 o 1500 da famiglia!
Di certo le vetture di gran serie ad eccezione delle speciali, susciteranno interessi diversi in varie tipologie di collezionisti, cambiano le filosofie e i pensieri di ciascuno, le auto sono tante e prodotte in milioni di pezzi, non piu' come 50 anni fà e le condizioni di mantenimento imporranno delle selezioni naturali, dio volendo staremo a vedere che succede ;)

quoto,ma aggiungo che sarà duro il futuro del collezionista...molto duro :-\ ;) ;)

Offline mauring

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #87 il: 20 Settembre 2010, 16:20:50 »
Il fatto e' che, personalmente, mi riesce difficile associare quotazioni alte a certi modelli, 500 e maggiolino in primis, che non sono ne' rari, ne' lussuosi, ne' performanti.

Chiaro che giocano un ruolo non da poco i costi di manutenzione, ma mi darebbe  fastidio, da appassionato, spendere parecchi soldi per avere in garage un simbolo di qualcosa e nulla piu'.

Ho paura (non per me, ma per chi colleziona tali modelli) che finisca come per chi collezionava costosi swatch: alla fine si sono ritrovati con tanti pezzi di plastica che non vuole nessuno.  :-\

Offline alfatarlo

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #88 il: 20 Settembre 2010, 16:55:54 »
E' vero, per non parlare delle carte telefoniche: almeno gli swtch erano belli e segnavano l'ora, e 50k lire per avere l'ora esattissima oltre che per avere una cosa divertente e colorata al polso erano ben spese, mentre le carte usate del telefono non servivano a nulla... gli swatch avevano e hanno anche il pregio non da poco di non provocare allergie di contatto  essendo tutti di plastica, oltretutto sono degli ottimi cronometri ancora oggi: solo sono troppo piccoli per il mio polso... Anche lì, forse un po' come sta accadendo con le storiche, le collezioni avevano senso solo con i primi modelli di swatch, quelli che tutti (me compreso) usavano fino a rovinarli, e quindi poi di nuovi non ce n'erano più. Ma finchè con la storica potremo circolare le nostre belle avranno sempre un'utilità.
La moda delle 500 si è già ridimensionata comunque, come quella per le mini... quella dei maggio non è mai scoppiata sul serio... ;)
« Ultima modifica: 20 Settembre 2010, 16:57:40 da alfatarlo »

Offline maury61

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #89 il: 20 Settembre 2010, 16:59:15 »
WAW! Tutti interventi belli, interessanti, intelligenti..... c'è sempre qualcosa ancora da imparare, c'è sempre qualcuno che aggiunge un aspetto, un'idea, un punto di vista a cui non avevi pensato...... è la MAGIA DEL NOSTRO FORUM!!!  :-*
Maury la Hyena  ;)

 

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