Autore Topic: E il futuro del collezionismo?  (Letto 27221 volte)

Offline ares.1982

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #90 il: 20 Settembre 2010, 17:28:00 »
Questo vuol dire essere davvero affezionati ed appassionati !  :D
A questo livello sembra veramente che le auto abbiano un'anima! ;D
Karmato il buon Ares! ;)
GRAZIE MILLE ALMENO QUESTO LUTTO E' SERVITO A QUALCOSA !!!

Offline ares.1982

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #91 il: 20 Settembre 2010, 17:46:31 »
Il fatto e' che, personalmente, mi riesce difficile associare quotazioni alte a certi modelli, 500 e maggiolino in primis, che non sono ne' rari, ne' lussuosi, ne' performanti.

Chiaro che giocano un ruolo non da poco i costi di manutenzione, ma mi darebbe  fastidio, da appassionato, spendere parecchi soldi per avere in garage un simbolo di qualcosa e nulla piu'.

Ho paura (non per me, ma per chi colleziona tali modelli) che finisca come per chi collezionava costosi swatch: alla fine si sono ritrovati con tanti pezzi di plastica che non vuole nessuno.  :-\


Ragazzi, secondo me bisogna considerare due elementi.
In primis è vero una 500 costa uno sproposito. Mio padre comprò una 500 da restaurare ma solo con un pò di ruggine sul fondo. L'ha venduta ad 1000000 poco dopo perchè non aveva mai tempo da dedicarle per fare i lavori. Il tizio l'ha tenuta 6 anni usandola per andare al supermercato, e tenendola da schifo, per poi rivenderla PER PEZZI DA RICAMBIO AD 800 euro un paio di anni fa.
Scandaloso ok. Però per la mini non si è forse verificato lo stesso? Ha iniziato ad andare di moda è schizzata alle stelle, ma ora lentamente cala. Insomma, credo che nel lungo periodo il costo medio rispecchi il reale valore collezionistico di un mezzo. Certo le mode portano scosse ma poi si riassorbono.
Circa il valore tecnico, voglio (perchè un pò lo so che non è così ma voglio chiudere gli occhi)
che la nostra passione sia dai più vissuta come merita, ovvero come studio e come realizzazione pratica di una conoscenza. Quando io guardo una Giulia non penso che ha una tenuta di strada imbarazzante rispetto alla 147 del mio amico, che oggi ci son frigoriferi che hanno cx più basso!
Penso le soluzioni tecniche adottate allora erano formidabili! Era una berlina con una tenuta di strada da astronave ed un cx da supersportiva. Credo o voglio credere che il valore tecnico attribuito ad un mezzo non sia da nessuno guardato in assoluto, ma sempre tenendo ben in mente di che cosa e di che periodo si sta parlando.
I giudizi di valore che ho ben chiari guardando alle auto storiche però mi si offuscano quando guardo le auto che ci circondano. Non so davvero perchè l'umanità dovrebbe tenere a mente un x6 (anche se è bellissimo) o perchè una panda. Ormai gli esperti di marketing legano le mani a chi dovrebbe davvero avere mano libera i tecnici.
Pensate se Issigonis avesse dovuto ascoltare un ufficio marketing che gli imponeva di fare la mini più grossa perchè così piccola (come in teoria è!!!)  sarebbe stata fuori targhet.
Di un tempo resta la tecnica ora che in primis c'è il design bisogna vedere se riuscirà a tenere il confronto con il tempo. Io scommetto di no.

Offline alfatarlo

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #92 il: 20 Settembre 2010, 20:09:14 »
Io invece penso di sì. Il design di oggi è formidabile per certe vetture. Chiaro che non sto parlando di certi cassoni asiatici grigio met. che per sapere cosa sono devi leggere dietro la marca e il modello. Sto parlando di certe moderne che sono effettivamente molto belle (es. l'audi a4 station mi piace). Il problema grosso è che le moderne non hanno personalità, non hanno anima insomma. Anche la nuova 500 piace molto (a me no), ma è un clone ben riuscito della vecchia o ha carattere (che non vuol dire cv) ? Che particolarità ha una golf rispetto ad una nuova giulietta visto che tutte e due hanno ad esempio il 1400 turbo benzina e un mc pherson all'avantreno praticamente uguale, o per lo meno dal comportamento molto simile? Poi il successo commerciale di una macchina era dovuto alle corse, al fatto che si smontavano i paraurti e lo specchietto e si andava a correre in pista, oggi sarebbe impensabile anche solo per il regolamento oltre che per la competitività. E quindi poi anche il successo commerciale di un'auto non può essere influenzato più dai successi sportivi com'era una volta perchè le auto che corrono hanno solo il nome e la pelle esterna, ma sotto è tutto diverso. E anche il divertimento su strada è molto ridimensionato rispetto ad una volta perchè ci sono i limiti, le sanzioni, e comunque di giorno il traffico è a dir poco bestiale. Insomma tutto è cambiato, e l'unica cosa che ancora regge per distinguersi è proprio il design visto che le prestazioni sono tutte buone (e sicuramente migliori di quelle della pur fantastica giulia, anche se più "anonime").

Offline cekk500

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #93 il: 21 Settembre 2010, 08:17:36 »
Secondo me si sta perdendo un po' il senso della questione, va bene parlare di valore commerciale ed eventuale rivalutazione futura, va bene confrontare prestazioni tra vecchio e nuovo ma credo che se il mondo delle auto storiche dovesse ruotare solo su questi parametri non ne sopravviverebbero molte!
L'esempio della 500 o del maggiolino hanno radici storiche, la moda vista negli ultimi anni è un fenomeno di marketing voluto sfruttando i revival dei vecchi modelli, diciamolo chiaro che mancano idee nuove  ;)
I modelli che citavo erano gia' dei miti quando si producevano, ricordo che da bambino ci furono delle proteste popolari nel settembre 75, quando la fiat decreto' la fine della 500 e da allora l'usato ha mantenuto sempre quotazioni elevate, oggi non mi stupisco di tutto questo. Il futuro del collezionismo andrebbe slegato da un mero discorso economico, ovviamente un auto deve piacere e suscitare passione in primis. Pensare oggi a quale sarà l'auto mitica fra 20 o 30 anni è difficile, anche se è risaputo che un abarth una spider o un cupè hanno maggiori probabilità di essere ambite. Ovviamente mettersi in casa una punto abarth e sperare che nel 2040 si rivaluti di 400 volte mi fà un po' sorridere..........
La mia prima storica fu' in realtà un auto nolto piu' vecchia di me, barattata con un califfo che stava su con lo spago  ma indispensabile per andare  in fabbrica dove lavoravo su tre turni. Da allora di tempo ne è passato e tutti i ferri vecchi che portavo a casa e restauravo, assumevano un valore che andava oltre l'economico.
Le 600 come le giulia o le fulvia, piuttosto che la mini o il maggiolino si rottamavano e mancando la cultura colezionistica si considerava storica una balilla, una lambda o un'isotta fraschini. Roba da ricchi e quindi lontana dal mondo dei comuni mortali, conservo ancora qualche rivista dove si parla di quel mondo collezionistico come un elite per pochi eletti che una topolino o una 600 non la guardavano nemmeno! Ho assistito oltre all'incremento del collezionismo "di massa" alla nascita di una cultura nuova. Nasceva il museo di rozzano, novegro e tutte le fiere che oggi conoscono tutti. Negli ultimi anni si sono improvvisati restauratori, venditori ed esperti spesso "padroni del vapore" che hanno solo fatto scappare dall'italia tanti pezzi di storia e scoraggiato tanti bravi artigiani. Oggi i veri collezionisti ed appassionati stanno dietro le quinte, non li vedo ne ai raduni e nemmeno seduti ai tavoli di asi o quant'altro. Stessa cosa per gli artigiani, quelli bravi sono ben nascosti badando bene a non spandere troppo la voce in giro. Il futuro lo vedo duro come dice Doppia.... ma alla fine sarà la passione a premiarci e nessuno ci impedisce di andare in giro con la duna o con la val satis o metterci in garage una primera piuttosto che una uno turbo! La passione alla fine è quella che muove tutto, collezionare è relativo. Personalmente quando arriva una storica in casa è come un giocattolo nuovo, con una sua anima e una sua storia raccontata da ogni bullone ammaccatura o pezzo di ruggine! Il restauro diventa un momento di culto e va gustato pezzo per pezzo, senza fretta e senza la bramosia di giungere al termine. Ogni momento ha la sua magia e l'entusiasmo finisce solo quando la storica dopo averla resuscitata e usata, goduta e guidata per un tempo indefinito, passa di mano.
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Offline ares.1982

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #94 il: 21 Settembre 2010, 12:57:00 »
Da allora di tempo ne è passato e tutti i ferri vecchi che portavo a casa e restauravo, assumevano un valore che andava oltre l'economico. (...) Personalmente quando arriva una storica in casa è come un giocattolo nuovo, con una sua anima e una sua storia raccontata da ogni bullone ammaccatura o pezzo di ruggine! Il restauro diventa un momento di culto e va gustato pezzo per pezzo, senza fretta e senza la bramosia di giungere al termine. Ogni momento ha la sua magia e l'entusiasmo finisce solo quando la storica dopo averla resuscitata e usata, goduta e guidata per un tempo indefinito, passa di mano.


Fantastico Cekk! Queste frasi incarnano in pieno il mio sogno. Prendere un bel "rottame" sputarci dentro l'anima per rimetterlo in piedi per fare di quel catorcio un luccicante (magari ai più incompreso) compagno di viaggio. Forse ancora illuso poichè ancora non ne possiedo uno aggiungerei, per tenerlo per sempre.
Lo studio dei manuali, le ore perse con le mani imbrattate, i rompicapi quando qualcosa non va, ed il giro di chiavi che finalmente la mette in moto e di lì in poi ECCO LA TUA AUTO. Tua, l'hai fatta tu! Questo per me è un auto d'epoca.

Offline cekk500

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #95 il: 21 Settembre 2010, 13:36:58 »
Fantastico Cekk! Queste frasi incarnano in pieno il mio sogno. Prendere un bel "rottame" sputarci dentro l'anima per rimetterlo in piedi per fare di quel catorcio un luccicante (magari ai più incompreso) compagno di viaggio. Forse ancora illuso poichè ancora non ne possiedo uno aggiungerei, per tenerlo per sempre.
Lo studio dei manuali, le ore perse con le mani imbrattate, i rompicapi quando qualcosa non va, ed il giro di chiavi che finalmente la mette in moto e di lì in poi ECCO LA TUA AUTO. Tua, l'hai fatta tu! Questo per me è un auto d'epoca.


che bello quando qualcuno ti capisce  :D :D :D :D :D :D
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Offline maury61

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #96 il: 21 Settembre 2010, 13:42:49 »

che bello quando qualcuno ti capisce  :D :D :D :D :D :D

Cekk, quoto al 1000 % quello che hai detto, ti capisco anch'io, e sento che la mia passione per le auto d'epoca cresce, anche grazie al fatto di aver conosciuto persone come te !!!!  :-*
Maury la Hyena  ;)

Offline cekk500

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #97 il: 21 Settembre 2010, 13:49:16 »
Cekk, quoto al 1000 % quello che hai detto, ti capisco anch'io, e sento che la mia passione per le auto d'epoca cresce, anche grazie al fatto di aver conosciuto persone come te !!!!  :-*

Maury mi imbarazzo dai .....  :-[ :-[
Mi rincuora come amico ed appassionato che la tua passione cresca ed è bellissimo ma non ritengo di aver alcun merito, sono solo un uomo con i limiti che abbiamo tutti e condividiamo assieme. Siamo una squadra e nessuno ha meriti in piu' o in meno, spero solo di rivederti al piu' presto, da vicino si condivide sempre passione e stima ;)
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Offline jancarlo5180

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #98 il: 24 Settembre 2010, 18:13:50 »
Penso che anche in futuro le auto che, grosso modo, vanno dagli anni '30 agli anni '60, saranno le più desiderate e collezionate. E, di questo periodo, le più recenti, perchè più gestibili e facili da guidare. Poi inizia l'era delle termoplastiche e qualche tempo dopo quella dei componenti elettronici, che non pochi problemi creano per il restauro e la conservazione. Ciononostante, oggi si conservano Panda, Uno, Golf e simili, penso quindi, che anche le auto del nuovo millennio troveranno felici estimatori. Ma, il periodo d'oro, secondo me, è terminato e già da un pezzo! A questo proposito mi viene in mente un ricordo personale. Fino ai primi anni '80 esisteva, a Milano, un grande rivenditore d'auto d'epoca (soprattutto inglesi, ma anche Giuliette spider e sprint e Aurelie, ecc.), credo si chiamasse "Classic cars" o una cosa del genere. Bene, ricordo le frequenti viste al salone espositivo, sembrava di entrare in un mondo incantato tanto erano belle quelle auto e lontane come gusto e concezione da quelle attuali (di allora!). Eppure, a ripensarci ora, molte di quelle auto erano ancora in produzione fino ad una quindicina d'anni prima, non erano nemmeno "storiche" dal punto di vista legislativo, e nemmeno delle "istant classic" come si dice adesso, e nemmeno particolarmente interessanti dal punto di vista tecnologico o delle prestazioni. Eppure incantavano! E sembravano raccontare un mondo assai lontano.  Sarebbe come se oggi, 2010, visitassimo un'esposizione di auto anni '90, e ci sbavassimo su, e le trovassimo assai diverse da quelle di oggi e assai più belle. E non sto parlando di Ferrari, Lamborghini o Porsche, ma semplicemente di auto belle e che, da nuove, non costavano neanche tanto!

Offline Trauma

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #99 il: 26 Settembre 2010, 15:09:32 »
Facendo un discorso un po più astratto e "filosofico" personalmente trovo che una delle più grandi differenze tra le auto attualmente d'epoca e quelle moderne sia quella che io definisco "personalità". Le auto attuali tendono ad essere sempre più fredde ed impersonali, e l'elettronica sempre più invadente ne è il principale responsabile. Faccio male una curva? nessun problema c'è l'auto che rimedia. Frenata impegnativa? tranquillo c'è abs, ebs, cbs, zds...e qualsiasi altra combo di 3 lettere a caso che volete. Parcheggio stretto? beviti un caffè che tanto fa tutto lei...Sto chiaramente estermizzando ma per quel che mi riguarda è estremamente difficile instaurare un qualsiasi rapporto con la mia auto moderna, la sento appunto "impersonale", è solo un mezzo di trasporto, freddo, e alla fine sceglierò l'auto moderna che più mi aggrada esteticamente e che più si allinea alle mie disponibilità economiche. Stop. Tra 10 o 20 anni sentirò ben poca nostalgia, malinconia, simpatia verso questo mezzo di trasporto perchè non mi ha dato nulla di più di un comodo e atrofizzante servizio pratico.
Con una 500 (tanto per citarla nuovamente), di comodo hai ben poco, prestazioni minime essenziali, ma ogni volta che devi cambiare una marcia devi metterci del tuo perchè senza doppietta col cavolo che metti la seconda. E in frenata e scalata? Altro che bersi un caffè, devi frenare e sfollare per la doppietta contemporaneamente! Insomma devi interagire con quel mezzo, devi metterci del tuo, devi GUIDARLA!! In curva? occhio a non andare oltre i 60 se è un po a gomito senò ti ribalti! devi SENTIRLA!! Insomma una volta era quasi essenziale interfacciarsi con l'auto in questione, e questo era motivo principale di ricordi, emozioni, che poi portano a nostalgie e passione. E quindi poi a collezionarle o comunque apprezzarle e rivalutarle a distanza di decadi.
Insomma credo sia più facile trovare un qualsiasi significato intimo personale verso un'auto di qualche decade fa (anche 10 o 15 anni, dipende) piuttosto che nei mezzi attuali, anche tra 10 o 20 anni. Ed è proprio quel particolare significato che gli diamo a rendere un'auto interessante, così da dargli quel valore aggiunto che esula poi dal semplice valore monetario concreto (e la 500 attualmente ne è la riprova lampante). Proprio per la natura stessa delle auto di oggi e di come vengono progettate e realazzeate, quel (per noi) importantissimo valore aggiunto viene inevitabilmente a mancare o comunque è sempre più irrilevante.
Per questo credo, e soprattutto spero, che anche in futuro le nostre amate storiche saranno comunque apprezzate e quotate da chi davvero ama le auto perchè in esse ci trova un "qualcosa". Ma probabilmente tra 20 anni saranno apprezzate anche le nostre moderne perchè forse avranno sempre quella "personalità" superiore alle auto che ci saranno in quel periodo, dato che è palese ormai quale sia la direzione verso la quale ci si muove (inevitabilmente, e forse anche giustamente, non lo so), che è quella delle sempre maggior automatizzazione, comodità ed immediatezza...ergo "impersonalità".
Come si dice qui dalle mie parti...starem vega!! :D

Offline maury61

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #100 il: 27 Settembre 2010, 10:05:11 »
Hai perfettamente ragione, Davide!
Credo che in futuro tutti guarderanno con nostalgia, e magari collezioneranno, le auto con motore a scoppio, anche se magari si potranno usare solo in circuiti speciali con aspiratori per i fumi di scarico ogni pochi metri, e non nel traffico normale!
La distinzione per me sarà questa: quando le auto saranno solo più elettriche, e credetemi non ci vuole più un secolo (fra pochi lustri sarà così, senza dubbio) l'auto storica sarà quella con il motore a scoppio, anche a gasolio, anche con dell'elettronica, e le storiche per noi adesso saranno considerate veterane, le nostre veterane (anteguerra) saranno considerate preistoria.......
Secondo me alla fine.......
E' UNA RUOTA CHE GIRA !!!!!
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Offline cekk500

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #101 il: 27 Settembre 2010, 10:09:28 »
Hai perfettamente ragione, Davide!
Credo che in futuro tutti guarderanno con nostalgia, e magari collezioneranno, le auto con motore a scoppio, anche se magari si potranno usare solo in circuiti speciali con aspiratori per i fumi di scarico ogni pochi metri, e non nel traffico normale!
La distinzione per me sarà questa: quando le auto saranno solo più elettriche, e credetemi non ci vuole più un secolo (fra pochi lustri sarà così, senza dubbio) l'auto storica sarà quella con il motore a scoppio, anche a gasolio, anche con dell'elettronica, e le storiche per noi adesso saranno considerate veterane, le nostre veterane (anteguerra) saranno considerate preistoria.......
Secondo me alla fine.......
E' UNA RUOTA CHE GIRA !!!!!


Probabilmente sarà cosi, ma saranno auto perfettamente conservate perchè dubito che qualcuno si cimenterà in un restauro. Oggi salviamo pezzi di storia di 40 o 50 anni fà, tra 40 anni salvare un attuale moderna la vedo dura, quindi è piu' probabile vedere nel 2060 una 500 o una giulia  funzionante che una Bmw o un Audi attuale.
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Offline litlegio

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #102 il: 27 Settembre 2010, 10:45:50 »
ma dubito fortemente un sviluppo di macchine elettriche nel immediato 10/20 anni x il semplice motivo che le batterie al litio sono costosissime e tale procedura su vasta scala richiedono un investimento che x le case e' antieconomico. vedi la tesla!!!! e' x il petrolio sembra non ci siano problemi di fornitura x i prox 50 anni. quindi penso che andremo in tomba vedendo ancora circolare auto "normali"

Offline cekk500

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #103 il: 27 Settembre 2010, 11:05:51 »
ma dubito fortemente un sviluppo di macchine elettriche nel immediato 10/20 anni x il semplice motivo che le batterie al litio sono costosissime e tale procedura su vasta scala richiedono un investimento che x le case e' antieconomico. vedi la tesla!!!! e' x il petrolio sembra non ci siano problemi di fornitura x i prox 50 anni. quindi penso che andremo in tomba vedendo ancora circolare auto "normali"


Le elettriche in realtà raranno ibride per un bel po' ma l'idrogeno sta avendo uno sviluppo notevole e il futuro potrebbe essere quello, oltre ad uno sviluppo urbanistico ripensato nelle grandi città dove tanti faranno a meno dell'automobile o perlomeno della propria! Car schering e nuove formule cambieranno molte abitudini e il futuro dell'auto assumerà una dimensione diversa, sempre che rimaniamo tra i paesi industrializzati visti i chiari di luna, altrimenti come diceva "l'avvocato" in una conferenza tempo fa' : " Torneremo in sella alle biciclette"
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Offline litlegio

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Re: E il futuro del collezionismo?
« Risposta #104 il: 27 Settembre 2010, 11:43:05 »

Le elettriche in realtà raranno ibride per un bel po' ma l'idrogeno sta avendo uno sviluppo notevole e il futuro potrebbe essere quello, oltre ad uno sviluppo urbanistico ripensato nelle grandi città dove tanti faranno a meno dell'automobile o perlomeno della propria! Car schering e nuove formule cambieranno molte abitudini e il futuro dell'auto assumerà una dimensione diversa, sempre che rimaniamo tra i paesi industrializzati visti i chiari di luna, altrimenti come diceva "l'avvocato" in una conferenza tempo fa' : " Torneremo in sella alle biciclette"
  tutto giusto ma......il car scherig non ha mai preso piede idem xx le altre formule le persone nella "globalizzazione" tendono a isolarsi il vicino e' visto con diffidenza in questa ottica, e' difficile far funzionare il sistema. la scomposizione dell idrogeno dall'acqua giusta ma.....ci tasseranno l'acqua da trazione?? ;D nell'era del consumismo mi risulta difficile credere che qualsiasi stato si possa permettere di non trarre profitto dal settore auto. tenendo conto che la cina e' l'india stanno raggiungendo il "benessere" del boom economico anni 70, la vedo dura. tempo fa' lessi dei sviluppi interessanti pure sui motori "magnetotermici" mma se un prodotto che produce energia non si puo' tassare va nel dimenticatoio (cioe comprato il brevetto dai cartelli petroliferi e via).

 

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