Attenti, poiche' il racconto che segue potrebbe mandare in crisi esistenziale.
Premetto che non sono bigotto, anzi, sono iscritto alll' UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti).
Molti, ma molti, ma proprio molti anni fa, andammo in gita io, un mio amico (ateo-eretico-agnostico come me), mio padre e mia madre, usando la 127 rossa prima serie del nonno (la 125 di mio padre era in riparazione).
Non mi ricordo di preciso dove fosse, ma un giorno lo scovero’ e ci tornero’, ci inerpicammo a caso su per una stradina dalle parti di Treviso-Conegliano, stradina che conduceva sopra un monticello. Prima di arrivare alla cima c’era un santuario e decidemmo di fermarci a visitarlo. In realta’ a noi ragazzi non fregava un fico secco, ma i genitori insistevano ed allora cosi’ fu.
Entrati nella chiesetta fummo attratti da una quantita’ enorme di ex-voto vicino ad una statua della Madonna, a fianco della quale c’era una vecchia fotografia in bianco e nero che ritraeva un grosso camion a rimorchio schiantato e mezzo rovesciato sul muro di cinta del santuario. La scritta diceva pressappoco cosi’:
‘‘..il grosso camion carico di grosse pietre procedeva in discesa quando, rotti i freni, la sua corsa divenne incontrollabile. Alla curva l’autista perse il controllo del mezzo, ma per miracolo il muro del santuario lo trattenne impedendogli di finire nella scarpata e l’autista se la cavo’ solo con lievi ferite”.
Terminata la lettura io ed il mio amico ci guardammo non trattenendo risate sacrileghe e commenti del tipo:”‘ma perche’ invece di farlo schiantare, la Madonna non gli ha aggiustato direttamente i freni ? “ Non se ne intendeva di meccanica ‘‘ e via dicendo.
Usciti, lo ribattezzammo il “santuario della Madonna dei freni” sghignazzando.
E qui viene il bello, e se ci credete ci credete, ma io lo posso giurare su quello che volete e portare i testimoni (i miei sbigottiti compagni di viaggio). Raccontato da me, poi, che viste le mie convinzioni in fatto di religione credo ancor oggi sia stata una pura fatalita’, e’ ancora piu’ credibile.
Bene, prendemmo la 127 e ridiscendemmo, poiche’ si era fatto tardi.
La strada cominciava con un rettilineo abbastanza lungo culminante con un tornante a destra.
Io, come faccio quasi abitualmente, a meta’ rettilineo diedi una frenatina tanto per ‘saggiare’ l’impianto frenante (non si sa mai’.) e..azzo, controcazzo e porcavacca, PEDALE IN FONDO E FRENATA ZERO !!!!!!
Non so se avete mai provato una cosa del genere, ma vi assicuro che e’ un’esperienza terrificante. Ti ci vogliono due secondi buoni per realizzare che la macchina non frena e che devi far qualcosa d’altro che non premere il pedale centrale. Fortunatamente il tornante era lontano, la velocita’ modesta (60 all’ora, non di piu’) e la pendenza ridotta, cosicche’ ebbi il tempo, dopo il comprensibile smarrimento iniziale, di riprovare a ‘pompare’ (senza alcun effetto) e di mostrare agli occupanti increduli il pedale in fondo e la macchina che non frenava piu’ niente di niente.
Dopodiche’, scalato in seconda, mi fermai tranquillamente col freno a mano e pensai:”e’ uscito l’olio da qualche parte, il sistema non e’ a doppio circuito e sono fregato: chi ci torna a casa adesso ? Mi tocca andare di freno a mano a 20 all’ora, che rottura.”.
Invece, niente di tutto cio’..
A macchina ferma, riprovo e ULP! Il pedale e’ tornato su come niente fosse. Provo a partire e l’auto frena normalmente.
Arriviamo a casa tranquillamente ( o quasi... Frenavo ogni 50 metri per vedere lo stato di efficienza) e portiamo l’auto dal meccanico per far vedere la pompa. Risultato: pompa e gommini perfetti, impianto frenante perfetto, meccanico che non credeva ad una parola di quello che gli raccontavo.
L’auto non fu toccata ed i suoi freni funzionarono perfettamente per anni e anni prima di essere venduta.