1958. La prima TV che hanno preso i miei era ancora più grande di quella in basso a sinistra della foto. Era praticamente un mobile. La marca? Allocchio Bacchini ! chi la ricorda ?
Sì, me la ricordo, anche se come ditta che produceva radio. Ma, tornando alle automobili, anche la Fiat, nel '59, dopo Lancia e Alfa Romeo, propose la sua nuova "ammiraglia" secondo la nuova tendenza stilistica. Anzi la 1800-2100 ne esaspera ulteriormente il concetto presentando linee ancor più tese ed angoli a spigolo vivo. E se la Flaminia è più bella per la sua stretta somiglianza col prototipo Florida di Pininfarina, e la 2000 più grintosa come si conviene ad una vera Alfa, la 1800 è, a mio parere, semplicemente più geniale. La sua linea nasce da un schema geometrico semplice, come semplici sono sempre gli assunti delle cose geniali. Immaginate due trapezi, uno più piccolo e l'altro più grande, con il lato più lungo di entrambi in comune:
E da questo semplice schema geometrico nasce un'auto che intrerpreta perfettamente lo stile dell'epoca:
E che riesce, a suo modo ad essere anche bella, snella (in relazione alle dimensioni) ed elegante:
Ed ora torniamo ai frigoriferi ed ai televisori dai quali eravamo partiti. Che cosa c'entrano? C'entrano, perchè la linea della 1800 è un chiaro contributo allo stile ed al gusto diventati imperanti sul finire dei '50 e che ha trasformato, come ho detto agli inizi, decine di oggetti, tra cui molte automobili. Ma l'automobile non è solo un contenitore, deve anche "camminare" e la linea del 1800, per quanto bella e geniale, era poco aerodinamica. Tanto che, solo due anni dopo, quando Fiat presentò la nuova media 1300-1500, i cui studi erano iniziati insieme a quelli del 1800-2100, lo stile "tutto spigoli" fu abbandonato per una molto meno originale, ma più efficiente, linea a saponetta, peraltro copiata dalla Chevrolet Corvair. Ma anche le altre Case abbandonarono via via le linee troppo tese e spigolose fino ad arrivare alle linee tondeggianti (come nei '50) delle berline di oggi. E così la 1800-2100 rimane come l'esempio più esplicativo, almeno fra le auto italiane, di un gusto e di uno stile che non si sono più ripetuti.