Bella discussione, fra le più eccitanti.
Secondo me, le ragioni di una parte (jancarlo) si equivalgono con quelle dell'altra parte (nigel).
Come al solito, in medio stat virtus: la ragione non è mai di una parte sola.
Condivido, quindi, alcune valutazioni dell'uno (eccessi stilistici degli studi americani, ma anche estrema attenzione ai dettagli, finalizzata a soddisfare le esigenze del conducente e dei passeggeri) ed alcune valutazioni dell'altro (necessità di linee estremamente semplici, pulite).
D'altronde, stiamo parlando di un periodo molto particolare: il secondo dopoguerra. Quindi, l'abbondanza, la fiducia nel futuro, la speranza in un mondo libero dalle dittature che si riscontrano negli Stati Uniti, hanno, come contraltare, in Europa ed in particolare in Italia, la mancanza di materie prime, le difficoltà per la ripresa e la ricostruzione, la necessità di fare con quel che si ha.
Le conseguenze sono ovvie e ben rappresentate dalle foto che sono state postate.
Unica precisazione, per quanto mi riguarda, la riservo al freno a mano della Flaminia (comune a tutte le versioni). Dirò che non mi dispiace, collocato sotto la plancia, in modo da non ingombrare fra i due sedili e, contemporaneamente, essere celato alla vista.