Autore Topic: Re: CRUSCOTTO BELLO , CRUSCOTTO BRUTTO  (Letto 35246 volte)

Offline jancarlo5180

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Re: CRUSCOTTO BELLO , CRUSCOTTO BRUTTO
« Risposta #90 il: 11 Novembre 2009, 19:48:21 »
E per tornare alle americane, un po' troppo rindondante ma di sicuro effetto scenico quello della Corvette del '53 (ad averla!!!):

Di gusto e di stile non lontanissimi da quello della più o meno coeva Mercedes 300 SL Gullwing:




Alfetta*GTV-2000L

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Re: CRUSCOTTO BELLO , CRUSCOTTO BRUTTO
« Risposta #91 il: 11 Novembre 2009, 20:02:03 »
Tre esempi di cruscotti classici italiani tra la fine dei '50 e l'inizio dei '60. Quello della Lancia Flaminia berlina:

Quello della Alfa Romeo 2600 berlina, notare la presenza dell'aria condizionata:

E quello della Fiat 2300 coupè:



Grazie anzitutto a jancarlo per le belle fotografie... sono indubbiamente 3 opere d'arte, però in nome dell'originalità che io amo tanto, e naturalmente un po' di "Cuore Alfista" che ovviamente mi caratterizza, voto quello della 2600 berlina... difatti il tachimetro a nastro (Presente anche sulle Giulia di quel periodo) e quella bellissima consolle anni '60 dell'aria condizionata (Rarità assoluta per l'epoca!) sono troppo particolari e da innamoramento a prima vista! ::) :-*

Offline jancarlo5180

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Re: CRUSCOTTO BELLO , CRUSCOTTO BRUTTO
« Risposta #92 il: 11 Novembre 2009, 20:23:20 »
Certo...Quello di serie era questo:



:)


Per quanto mi piacciano i volanti Nardi, trovo che sulla Flaminia berlina stia meglio il suo originale in bachelite, soprattutto in presenza del cambio al volante:


Offline jancarlo5180

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Re: CRUSCOTTO BELLO , CRUSCOTTO BRUTTO
« Risposta #93 il: 11 Novembre 2009, 20:59:40 »

Grazie anzitutto a jancarlo per le belle fotografie... sono indubbiamente 3 opere d'arte, però in nome dell'originalità che io amo tanto, e naturalmente un po' di "Cuore Alfista" che ovviamente mi caratterizza, voto quello della 2600 berlina... difatti il tachimetro a nastro (Presente anche sulle Giulia di quel periodo) e quella bellissima consolle anni '60 dell'aria condizionata (Rarità assoluta per l'epoca!) sono troppo particolari e da innamoramento a prima vista! ::) :-*

Certo l'aria condizionata nei primi anni '60 in italia era un'assoluta novità. Questa Alfa Romeo 2600 OSI ha già tutta la consolle perfettamente inserita nella plancia:


Offline acton1951

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Re: CRUSCOTTO BELLO , CRUSCOTTO BRUTTO
« Risposta #94 il: 11 Novembre 2009, 22:31:55 »
Che però sulla berlina penso fosse "aftermarket", qui qualche lancista potrebbe confermare?

Volante in bachelite sulla berlina e sulla coupè Pininfarina (qualcuno di modello diverso dal primo).

Credo che il Nardi fosse di serie sulla coupè della Touring (ma non ci posso giurare) e sulle Zagato.

Alfetta*GTV-2000L

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Re: CRUSCOTTO BELLO , CRUSCOTTO BRUTTO
« Risposta #95 il: 11 Novembre 2009, 22:40:31 »
Certo l'aria condizionata nei primi anni '60 in italia era un'assoluta novità. Questa Alfa Romeo 2600 OSI ha già tutta la consolle perfettamente inserita nella plancia:

Eccezionale! 8) 8) 8) Davvero ammiro con piacere tanta bellezza, stile e classe Alfista... grazie ancora! ;) :) :D
« Ultima modifica: 11 Novembre 2009, 22:42:05 da Alfetta*GTV-2000L »

Offline alfatarlo

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Re: CRUSCOTTO BELLO , CRUSCOTTO BRUTTO
« Risposta #96 il: 12 Novembre 2009, 00:46:48 »
Bella questa discussione. In effetti la linea esterna serve per metterti di buon umore quando vai per salire in macchina, ma l'interno è fondamentale per guidare rilassati con buona disposizione. Soprattutto il volante dev'essere giusto, perchè oltre a vederlo anche lo si tocca (deve esserci un rapporto fisico con la macchina: sarà per questo che alle donne piace di più il cambio manuale, anche se poi non lo sanno usare...;D ).
Anche se ho un sacco di alfette gt non per questo amo il loro cruscotto alla follia: sicuramente lo strumentone centrale è una particolarità anche un po' scomoda, ma ci sarà un motivo se tantissime auto moderne l'hanno ripreso (in peggio però, perchè non c'è più il contagiri davanti al guidatore...). Però riconosco che il cruscotto piatto delle gt scalino è molto bello... Bellissimo anche il cruscotto delle Lancia anni 60-70, bellissimo quello della flavia coupè terza serie: sembra quello di una Ferrari anni '60... Quello dell'alfetta è un tipico cruscotto anni'70, e come tale ha certi limiti quali la finta radica, la vinilpelle, niente cromature, interruttori di plastica scadenti... ma quando salgo sull'alfetta sono troppo impegnato con acceleratore freno frizione e volante a fare doppiette, derapate, staccate, che del cruscotto me ne frega relativamente... e sarà da un anno che su un 1800 ho tolto il mobiletto dell'autoradio e giro senza, con qualche filo a vista, tanto...
Mi piace molto il cruscotto della bmw 2800 cs, sembra quello di un motoscafo riva... tra le moderne bellissimo il cruscotto della bmw e39, direi la quadratura del cerchio.
Non riesco a digerire quello della DS, in genere delle Citroen, della cx bx visa, della R5, il volante delle 124 coupè e spider, delle inglesi tipo jaguar rolls, delle Mercedes tutte, (in particolare quelli dalla serie w123 in avanti), e bruttissimo anche quello a doppia palpebra della dell'ultima serie 5 della bmw...

Offline deltahf84

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Re: CRUSCOTTO BELLO , CRUSCOTTO BRUTTO
« Risposta #97 il: 12 Novembre 2009, 10:10:58 »
Non riesco a digerire quello della DS, in genere delle Citroen, della cx bx visa, della R5, il volante delle 124 coupè e spider, delle inglesi tipo jaguar rolls, delle Mercedes tutte, (in particolare quelli dalla serie w123 in avanti), e bruttissimo anche quello a doppia palpebra della dell'ultima serie 5 della bmw...

In effetti,se acquistassi una 124 Spider cambierei subito l'originale con un Nardi... :)

Offline nigel68

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Re: CRUSCOTTO BELLO , CRUSCOTTO BRUTTO
« Risposta #98 il: 12 Novembre 2009, 17:40:50 »
...Perfettamente in sintonia con i canoni estetici dei nostri migliori carrozzieri che stupivano il mondo per la pulizia e semplicità delle loro linee più che per eccessi e stravaganze.

Sai qual'è il punto? che la produzione automobilistica americana partiva da concetti di progettazione totalmente diversi dai nostri europei. In quegli anni i progettisti (e gli stilisti) sostanzialmente non avevano limiti di budget, il potere di acquisto dell'americano medio era tale che una vettura midsize poteva essere acquistata con MENO di un anno di paga, e la vettura costava in sè molto poco grazie ai grandi volumi di produzione in grado di ammortizzare qualsiasi linea di assemblaggio.

Sono daccordo (nonostante ne possegga una) che le auto americane degli anni '50 portassero in dote degli eccessi stilistici, anche se non tutte,
es. Studebaker Commander del 53

ma gli interni, la cura del passeggero e del guidatore, i servomeccanismi, gli accostamenti cromatici non hanno eguali nella produzione mondiale del periodo, peraltro in piena ripresa post bellica ma ancora condizionata dalla scarsità di risorse.
Il cruscotto della Chrysler del '57 è del tutto simile ad un auto europea (l'orologio nel mozzo del volante è un optional),

mentre quello la Ford Fairlane del 58 sembra in tutto e per tutto una Fiat 1500 (di qualche anno dopo però..)

Senza dilungarmi sulle innovazioni tecnologiche mai giunte in Europa se non negli anni 70-80 (a parte la Citroen DS, la nostra tecnologia si concentrava principalmente sul reparto motoristico), per non uscire dal topic riporto alcune notizie liberamente tratte dal magazine Hemmings, relativamente al cruscotto Chrysler dei primi anni 60. Notare che era uso comune del marketing (disciplina completamente embrionale nel resto del mondo) assegnare dei nomi commerciali alle componenti delle auto, di solito coperte da brevetti.

Insieme a tutta una serie di modifiche ed innovazioni, debutta nel 1960 il cruscotto elettroluminescente tridimensionale inserito in un cruscotto avvolgente ed estremamente completo (i sedili girevoli mi pare fossero presenti anche su qualche auto europea, forse una Fiat cabriolet?)

Il cruscotto era fondamentalmente una cupola in plexiglass che racchiudeva amperometro, temperatura acqua, pressione olio, carburante disposti su due livelli di profondità e sullo sfondo il tachimetro.

La particolarità era la straordinaria leggibilità notturna, generata dal fatto che le scale (E__F) oppure (H__L) e le miglia orarie erano illuminate mediante una tecnologia prismatica tipo fibre ottiche (molto simile ai modellini dei treni prima che inventassero i led) a 12V mentre le lancette, rivestite di una vernice fluorescente analoga a quelle odierne, si auto-illuminavano per effetto di una corrente che passava attraverso gli aghi, innalzata grazie ad un circuito secondario. L'effetto era assolutamente incredibile e di una modernità assoluta per l'epoca ma anche per oggi:

In piena era spaziale, il cruscotto venne denominato "AstraDome", la tecnologia sviluppata con la collaborazione della Sylvania, "Panelescent" e insieme alla radio "Golden Touch" comandata da un pedale per cambiare le stazioni senza usare le mani e il cambio automatico Torqueflite a tasti, rendevano le Chrysler del 60 le auto ideali per i Jetsons ("i Pronipoti" in italia)...
La più sportiva 300F aveva anche il contagiri disposto sulla console centrale.

L'ossessione per l'illuminazione dei cruscotti, diede origine anche al quadro strumenti della Dodge Charger del '66 ma questa è un'altra storia... Per inciso, qualche anno più tardi a Houston, venne inaugurato un modernissimo stadio che prese il nome di Astrodome ;D
« Ultima modifica: 12 Novembre 2009, 17:49:54 da nigel68 »
"Quando un italiano vede passare un'auto di lusso il suo primo pensiero non è di averne una anche lui, ma di tagliarle le gomme" - Indro Montanelli 1909-2001

Offline deltahf84

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Re: CRUSCOTTO BELLO , CRUSCOTTO BRUTTO
« Risposta #99 il: 12 Novembre 2009, 18:02:31 »
Bellissimo!
E' il cruscotto della tua?

Offline DOPPIA GOBBA

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Re: CRUSCOTTO BELLO , CRUSCOTTO BRUTTO
« Risposta #100 il: 12 Novembre 2009, 19:22:15 »
e la primula dove la mettiamo?? :D :D



Offline Emanuele924

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Re: CRUSCOTTO BELLO , CRUSCOTTO BRUTTO
« Risposta #101 il: 12 Novembre 2009, 20:12:39 »
Simpaticissima la scritta "Primula" sul cruscotto! :)

Alfetta*GTV-2000L

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Re: CRUSCOTTO BELLO , CRUSCOTTO BRUTTO
« Risposta #102 il: 12 Novembre 2009, 20:56:29 »
...Quello dell'alfetta è un tipico cruscotto anni '70, e come tale ha certi limiti quali la finta radica, la vinilpelle, niente cromature, interruttori di plastica scadenti...

Quoto il fatto della finta radica, con quello che costava da nuova allora l'Alfetta GTV potevano fare senz'altro lo "sforzo" di mettere del vero legno e possibilmente radica, al posto di plastica dipinta, seppur devo dire abbastanza bene, idem dicasi per le cromature che ci sarebbero state benissimo, dato che sulla carrozzeria ce n'erano ancora in buona quantità (Parlo ovviamente della 1/a serie), invece non sono d'accordo, scusami, sulla qualità degli interruttori che tu definisci scadenti, io li trovo invece molto belli e dal funzionamento ineccepibile ancora dopo 30/35 anni (Parlo sempre di GT e GTV 1/a serie, sia ben chiaro) l'unico difetto, estetico, era che quello dello sbrina-lunotto termico, rosso in origine, era di una plastica che esposta al sole tendeva a divenire completamente bianca, e quello verde per la ventola del riscaldamento, sulle versioni prive di condizionatore, e non ho mai capito il motivo, che su quasi la totalità delle Alfetta GT/GTV (Forse c'era anche sulla berlina, ma in questo momento mi sfugge...) tendeva a formare una leggera crepettina al suo centro, forse dovuta al calore delle 2 lampadine che lo illuminavano, ma superficiale e che non inficiava affatto la sua funzione. Però, lo ribadisco, nulla da dire sul loro funzionamento sempre perfetto e senza esitazioni. :) Quelli della 2/a serie (GTV e GTV6) invece si erano davvero scadenti e dal funzionamento precario, ma credo d'aver già più volte espresso il mio massimo disappunto generale su questo restyling, per cui questo particolare passa proprio in secondo piano rispetto a tutto il resto... ma non mi dilungo oltre per non essere ripetitivo. ;)
« Ultima modifica: 12 Novembre 2009, 21:04:43 da Alfetta*GTV-2000L »

Offline jancarlo5180

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Re: CRUSCOTTO BELLO , CRUSCOTTO BRUTTO
« Risposta #103 il: 13 Novembre 2009, 01:48:46 »
Sai qual'è il punto? che la produzione automobilistica americana partiva da concetti di progettazione totalmente diversi dai nostri europei. In quegli anni i progettisti (e gli stilisti) sostanzialmente non avevano limiti di budget, il potere di acquisto dell'americano medio era tale che una vettura midsize poteva essere acquistata con MENO di un anno di paga, e la vettura costava in sè molto poco grazie ai grandi volumi di produzione in grado di ammortizzare qualsiasi linea di assemblaggio.

Sono daccordo (nonostante ne possegga una) che le auto americane degli anni '50 portassero in dote degli eccessi stilistici, anche se non tutte,
es. Studebaker Commander del 53

ma gli interni, la cura del passeggero e del guidatore, i servomeccanismi, gli accostamenti cromatici non hanno eguali nella produzione mondiale del periodo, peraltro in piena ripresa post bellica ma ancora condizionata dalla scarsità di risorse.
Il cruscotto della Chrysler del '57 è del tutto simile ad un auto europea (l'orologio nel mozzo del volante è un optional),

mentre quello la Ford Fairlane del 58 sembra in tutto e per tutto una Fiat 1500 (di qualche anno dopo però..)

Senza dilungarmi sulle innovazioni tecnologiche mai giunte in Europa se non negli anni 70-80 (a parte la Citroen DS, la nostra tecnologia si concentrava principalmente sul reparto motoristico), per non uscire dal topic riporto alcune notizie liberamente tratte dal magazine Hemmings, relativamente al cruscotto Chrysler dei primi anni 60. Notare che era uso comune del marketing (disciplina completamente embrionale nel resto del mondo) assegnare dei nomi commerciali alle componenti delle auto, di solito coperte da brevetti.

Insieme a tutta una serie di modifiche ed innovazioni, debutta nel 1960 il cruscotto elettroluminescente tridimensionale inserito in un cruscotto avvolgente ed estremamente completo (i sedili girevoli mi pare fossero presenti anche su qualche auto europea, forse una Fiat cabriolet?)

Il cruscotto era fondamentalmente una cupola in plexiglass che racchiudeva amperometro, temperatura acqua, pressione olio, carburante disposti su due livelli di profondità e sullo sfondo il tachimetro.

La particolarità era la straordinaria leggibilità notturna, generata dal fatto che le scale (E__F) oppure (H__L) e le miglia orarie erano illuminate mediante una tecnologia prismatica tipo fibre ottiche (molto simile ai modellini dei treni prima che inventassero i led) a 12V mentre le lancette, rivestite di una vernice fluorescente analoga a quelle odierne, si auto-illuminavano per effetto di una corrente che passava attraverso gli aghi, innalzata grazie ad un circuito secondario. L'effetto era assolutamente incredibile e di una modernità assoluta per l'epoca ma anche per oggi:

In piena era spaziale, il cruscotto venne denominato "AstraDome", la tecnologia sviluppata con la collaborazione della Sylvania, "Panelescent" e insieme alla radio "Golden Touch" comandata da un pedale per cambiare le stazioni senza usare le mani e il cambio automatico Torqueflite a tasti, rendevano le Chrysler del 60 le auto ideali per i Jetsons ("i Pronipoti" in italia)...
La più sportiva 300F aveva anche il contagiri disposto sulla console centrale.

L'ossessione per l'illuminazione dei cruscotti, diede origine anche al quadro strumenti della Dodge Charger del '66 ma questa è un'altra storia... Per inciso, qualche anno più tardi a Houston, venne inaugurato un modernissimo stadio che prese il nome di Astrodome ;D

Molto belle le immagini e le descrizioni relative. Solo qualche riflessione.
Primo: che l'industria automobilistica americana degli anni '60 in fatto di comfort e sicurezza fosse davanti a noi di almeno vent'anni non ho alcun dubbio, basti pensare a capote e finestrini elettrici, aria codizionata, cinture di sicurezza, ecc.
Secondo: che ci fosse un diverso approccio costruttivo che portava a realizzazioni estetiche molto diverse dalle nostre, è pure ugualmente evidente, anche se frequenti furono gli influssi trasversali al di qua e al di là dell'Atlantico. Quello che non condivido è il giudizio troppo severo nei confronti degli interni delle nostre granturismo che a  linee esterne seducenti contrapponerebbero interni sostanzialmente poveri e di poca fantasia. Ma ve la immaginate una Flaminia Touring o una Giulietta spider col cruscotto fluoriscente alla Chrysler? E magari, davanti, un bel volante Nardi. E badate che non sto dando un giudizio di valore. Le americane, non tutte ovviamente, mi piacciono molto e le apprezzo per la loro coerenza stilistica, ma per lo stesso motivo trovo gli interni dell'Aurelia come della Flaminia, tanto per citare due esempi, perfettamente in linea con lo stile della carrozzeria e tutt'altro che poveri, tutt'al più di un'austera eleganza, che è tutto un altro concetto.

Offline nigel68

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Re: CRUSCOTTO BELLO , CRUSCOTTO BRUTTO
« Risposta #104 il: 13 Novembre 2009, 08:15:01 »
Sono daccordo Jancarlo, gli influssi stilistici in quel periodo erano molto influenzati sia da una parte che dall'altra: i designer attingevano a piene mani sia dalla produzione europea che da quella americana. Basti pensare alle Corvette e alle Thunderbird prima serie o alle Mustang, chiaramente ispirate all'Europa, o alle Fiat 1400-1900, al montante dogleg (rovescio) sulla Aurelia o sulla 1200 cabriolet prima serie, o ancora il cambio al volante, il clacson ad anello, la "scatola-con-orli" della Chevrolet Corvair replicata dalla Fiat 1300-1500...era tutto un "ribollire" stilistico.
Tuttavia tale creatività non si riscontrava in italia negli interni, dove (a parte le fuoriserie Ferrari e Maserati, la Lamborghini giunse dopo) l'attenzione prestata per i dettagli e per il piacere degli occhi del conducente è sempre stata messa in secondo piano. Un esempio stilistico: reputo la Flaminia Touring una delle più belle granturismo mai prodotte in italia insieme alla Maserati 3500 dello stesso carrozziere, eppure la leva del freno a mano appare come un antiestetico maniglione nero sottoplancia simile a quello di un tram. Nella produzione statunitense, tale comando risulta integrato nella plancia già dagli anni 50, azionato a mano e disinserito a pedale, rivelando già l'attento studio dell'ergonomia dei comandi e della sicurezza passiva. Solo la Corvair aveva tale soluzione, ma era una vettura veramente economica. Per lo stesso motivo (ergonomia e sicurezza) nacquero i volanti a calice.
In ogni modo ritengo (ma è un'opinione del tutto personale) che il punto debole delle vetture italiane sia sempre rimasto l'interno, anche i sedili e le combinazioni cromatiche sono sempre state caratterizzate da scarsa fantasia stilistica.
Molto significative le due foto di interni Lancia postati sopra: meravigliosi quelli beige con la palpebra a contrasto, incredibilmente tristi quelli neri. Di recente ho visto su Ruoteclassiche un servizio su una Opel Kadett coupè mi pare del 62, con interni bicolori molto belli e curati. Stiamo parlando di una vettura dalle caratteristiche popolari.... Idem la DKW utilizzata da un periodico per una gara storica, daccordo che veniva da un museo Audi, ma rivaleggiava negli interni per eleganza con le migliori auto del periodo pur essendo essa stessa una vettura economica.

@deltahf84: no la mia è del '58, simile alla 57 ma senza l'orologio nel volante.

Veramente un bel topic :)
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