Autore Topic: Che livello di perfezione può raggiungere un restauro?  (Letto 79998 volte)

Offline alfatarlo

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Re: Che livello di perfezione può raggiungere un restauro?
« Risposta #195 il: 18 Febbraio 2010, 10:39:03 »
Scusa 500L, ma non sono molto daccordo con te sul fatto che ciascuno sia libero di far ciò che vuole della sua storica e debba in ogni caso essere dispensato da eventuali critiche altrui. Secondo me è un po'come se una persona proprietaria di un antico palazzo pieno di affreschi e stucchi di pregio decidesse che vuole dipingere tutte le pareti di un bel rosa, rovinando un patrimonio che, anche se di sua proprietà, meriterebbe di essere conservato ed eventualmente restaurato nel pieno rispetto dell'originalità. Nel caso delle auto storiche in molti casi è inappropriato parlare di opere d'arte, anche perchè spesso si tratta di oggetti prodotti in serie, ma ritengo comunque che sia doveroso preservare anche questo tipo di memorie storiche senza snaturarle (non a caso si parla di un patrimonio motoristico).
Nessuno impedisce a chi possiede una 500 di metterci dei parafanghi allargati di mezzo metro e le porte con apertura ad ali di gabbiano, ma nessuno può impedire a me di dirgli che è un cretino...

Per me sotto sotto c'è solo una questione di cultura e civiltà. Leggevo tempo fa un libro di Dumas credo in cui si parlava di un collezionista di libri antichi già all'epoca... Ovviamente era un personaggio facoltoso che non aveva bisogno di spaccarsi la schiena per lavorare, e il suo hobby era appunto collezionare le raccolte complete in edizione originale, anche spendendo cifre iperboliche con le qualo una famiglia del tempo sarebbe potuta vivere per anni. Oggi si parla di e-book, di testi scaricabili e cose del genere, e penso che il 99,9 % degli studenti sotto i vent'anni non sappia nemmeno com'è un papiro o un incunabolo. Facendo un parallelo probabilmente fra 2-3cento anni noi collezionisti di auto storiche saremo visti più o meno alla stessa maniera, e probabilmente se il genere umano non si sarà autodistrutto in una guerra nucleare le auto da collezione che abbiamo noi saranno messe in vetrinetta. Come le carrozze nei musei oggi. Come i libri antichi nelle librerie, che tutti ammiriamo ma che nessuno si sognerebbe mai di leggere.
Per quanto riguarda la conservazione delle bellezze artistiche... beh sono d'accordo solo in parte. Ad esempio il braghettone fece bene a fare quello che fece perchè la moralità dell'epoca lo richiedeva, ma solo perchè fu un intervento reversibile (per fortuna: avrebbe potuto scalpellare via i punti incriminati e rifare gli affreschi con le braghette). Oggi vediamo come la peste degli interventi snaturanti le auto d'epoca, come ad esempio una 500 con le porte ad ali di gabbiano: bisognerebbe sapere cosa se ne penserà tra 500 anni. Sicuramente con le tecniche che ci saranno tra 500 anni sarà uno scherzo rifare la 500 com'era, sempre che questa sia l'unica sopravvissuta, sempre che lo si vorrà fare.
Anche per i palazzi antichi il discorso non è molto diverso. Dovrebbero rimanere tutti con i vetri soffiati piombati? Con l'illuminazione a torcia e a candela? Con il riscaldamento a camino come in origine? Per non parlare della carrozza e dei cavalli nella scuderia o della tinozza d'acqua calda per farsi il bagno... Si fa presto a parlare quando si vive in un comodo appartamento del valore di 200k euro che costa solo 2000 euro l'anno tra bollette e manutenzione... con i muri coibentati, i doppi vetri alle finestre in pvc, i pannelli fotovoltaici sul tetto e l'ascensore... Se uno ha cultura e passione indipendentemente dalle leggi sui monumenti nazionali terrà il proprio bene nel miglior stato possibile, per tramandarlo ai posteri che vorrà. Se vorrà distruggerlo lo potrà fare, però non potrà pretendere di venir condiviso da tutti. In fondo bollo ridotto è una forma di aiuto da parte dello Stato, cioè della collettività, a mantenere l'originalità del mezzo, non un modo per fare i furbi. Si potrebbe fare di più, si potrebbe portare a zero il bollo per le auto come in origine, anzi, come per certi palazzi si dovrebbero aiutare i proprietari a mantenerli il più possibile come in origine (ovviamente facendoli aprire al pubblico; nel caso delle auto d'epoca costringendo i proprietari a far circolare le proprie vetture più spesso, altro che blocchi del traffico): ci sono degli incentivi, ma sono sempre una percentuale abbastanza bassa, e alla fin fine quasi non conviene. In pratica bisognerebbe incentivare i restauri delle auto d'epoca con sgravi fiscali significativi (e farebbe emergere tutto un sommerso incredibile) se questo non facesse lievitare in proporzione le tariffe dei meccanici-carrozzieri...

Offline cekk500

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Re: Che livello di perfezione può raggiungere un restauro?
« Risposta #196 il: 18 Febbraio 2010, 10:53:49 »
Il senso civico è alla base dei nostri ragionamenti e non mi è parso venir meno da quanto si legge!
Il parallelo tra un palazzo d'epoca è un automobile non puo' reggere per una serie di ovvie considerazioni. Di solito chi possiede un auto storica non è l'unico mezzo di trasporto ma per l'utilizzo pratico adopera una moderna. Chi in un palazzo storico ci vive non puo' certo fare a meno dei doppi vetri, l'acqua corrente o l'energia elettrica ;) Credo si sia perso un po' lo spirito iniziale della discussione dalla quale si evince un ragionamento finalizzato alla filosofia del mantenimento e del restauro.
Poi chi vuol farsi la 500 ad ala di gabbiano o la giulia con l'iniezione o la 2CV turbo, sono affari suoi e nessuno puo' impedirglielo. Il punto è stabilire un senso a tutta la discussione che nasce su un quesito chiaro: " Che livello di perfezione puo' raggiungere un restauro?" Il livello tecnico credo sia chiaro e condiviso da tutti, le interpretazioni sono ben altro ed il buon gusto e la creanza sono talvolta soggettive ed interpretabili. Se a qualcuno piace una topolino rosa schoking nessuno puo' impedirgli di verniciarla ma siamo liberi di non condividere. Mi sembra la croce di Bellavista......
uomini di libertà e uomini di filosofia ......... bel dilemma ;)
soliti problemi di foto

Offline nigel68

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Re: Che livello di perfezione può raggiungere un restauro?
« Risposta #197 il: 18 Febbraio 2010, 11:24:54 »
... In pratica bisognerebbe incentivare i restauri delle auto d'epoca con sgravi fiscali significativi (e farebbe emergere tutto un sommerso incredibile) se questo non facesse lievitare in proporzione le tariffe dei meccanici-carrozzieri...

Non ci crederai, ma in Svezia questo avviene. Ci sono delle forme che incentivano qualsiasi hobby (tra cui il restauro delle auto storiche, la maggior parte americane) per tenere lontano le persone dall'alcolismo.
Acquistare qualsiasi auto d'epoca restaurata da uno svedese è sicura garanzia di lavoro quanto meno ben fatto..

In ogni caso, io credo che molto è causato dal gusto e come dice alfatarlo dalla cultura. Oggi tutto è superficiale, tutto è sempre più apparenza. Sembra un'ovvietà pronunciata da un vecchio. Non sempre personalizzare è negativo, la negatività è rappresentata dal cattivo gusto. Jay Leno è un presentatore televisivo molto noto negli Stati Uniti e uno dei più grandi collezionisti di auto storiche al mondo. Ha un paio di vetture totalmente customizzate: una Buick del 55 (monta un 572 GM performance da 9.400 cc) e una Oldsmobile Toronado del 67. In entrambi i casi le vetture montano meccaniche modernissime con prestazioni da granturismo ma esternamente sono completamente originali. Disponendo di grandi risorse economiche, Jay si è fatto rifare cerchi e copricerchi di misura maggiore ma totalmente identici, e addirittura la Toronado ha la trazione POSTERIORE con meccanica Corvette biturbo da 1000 HP. Ma interni e carrozzeria originali fino all'ultima vite.









Sicuramente non originali nè patrimonio storico, ma testimonianza che il buon gusto e la cura dei dettagli non si inventano. O le si hanno, o si è condannati inesorabilmente alla tamarrìa ;D
« Ultima modifica: 18 Febbraio 2010, 11:48:59 da nigel68 »
"Quando un italiano vede passare un'auto di lusso il suo primo pensiero non è di averne una anche lui, ma di tagliarle le gomme" - Indro Montanelli 1909-2001

Offline gianda03

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Re: Che livello di perfezione può raggiungere un restauro?
« Risposta #198 il: 18 Febbraio 2010, 11:25:53 »

Noi come appassionati possiamo solo contribuire a mantenere un patrimonio che rimarra' ai posteri e la selezione come in tutte le cose sara' naturale......... Le ciofeche finiranno tutte sui banchi dei ricambi, gli esemplari corretti oltre a durare nel tempo lasceranno la giusta testimonianza, la storia la scriviamo noi in tal senso ;)
Cekk ok per la selezione naturale, ma se si potesse non permettere alcuni scempi, che so, con vincoli tipo una tutela simile alle belle arti, una forma di vincolo alla tutela dell'auto.
Capisco che non è semplice però ci si potrebbe pensare.

Offline 500 L

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Re: Che livello di perfezione può raggiungere un restauro?
« Risposta #199 il: 18 Febbraio 2010, 14:20:24 »
Cekk ok per la selezione naturale, ma se si potesse non permettere alcuni scempi, che so, con vincoli tipo una tutela simile alle belle arti, una forma di vincolo alla tutela dell'auto.
Capisco che non è semplice però ci si potrebbe pensare.
Tutto dipende da cosa ciascuno intende per veicolo storico. La maggior parte, presumo, si riferisce al veicolo d'epoca perfettamente conforme a com'era in origine (con tutte le varie "sfumature", del tipo restaurata con qualche "ruga", conservata originale, restaurata conforme e tirata a specchio, ecc.). Ci sono, poi, persone che amano determinate "personalizzazioni" che - ahimè - spesso sviliscono la storica in quanto tale, ma farebbero lo stesso pure con una moderna. Tant'è, che non è raro incontrare vetture con verniciature fuori dall'ordinario e appendici esterne di varia foggia e natura, cerchi e pneumatici di diametri stravaganti, interni degni d'una sala giochi e luci a led pure nello scappamento. Un orrore (o una tamarrata) per la stragrande maggioranza degli utenti, una bellezza fuori dell'ordinario per gli amanti di codeste "personalizzazioni". Dove starebbe, allora, il limite? Secondo il mio modesto parere, non esiste, in quanto ciascuno è - piaccia o meno - liberissimo di fare ciò che vuole (non saremmo, altrimenti, in democrazia). Però tale libertà, non deve ledere in alcun modo l'altrettanto sacrosanta libertà di rispettare determinate regole, per chi decide di sottoporvisi. In parole povere, se un appassionato che acquista un mezzo storico desidera che quest'ultimo sia considerato tale (dall'ASI o da altri Enti pubblici o privati che ne certifichino l'autenticità e l'originalità), deve necessariamente rispettare le regole preposte all'uopo, per cui una 500 (o altro veicolo) con le "ali di gabbiano", per quanto originale, verrà immediatamente esclusa da qualsiasi riconoscimento di storicità (con la rinuncia a tutte le agevolazioni del caso riguardo al pagamento del bollo, dell'assicurazione, ecc.). Idem per le storiche "ibride": quel modello è e quel modello deve rimanere, altrimenti fai pure ciò che vuoi, ma non rientri più entro i parametri di cui sopra. Presumo che seguendo una linea di misura e controllo simile, ciascuno mantiene le proprie sacrosante libertà di scelta, ma il rischio di sconsiderate "contaminazioni" si azzera o, quantomeno, limita al massimo.
« Ultima modifica: 18 Febbraio 2010, 14:21:56 da 500 L »

Offline alfatarlo

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Re: Che livello di perfezione può raggiungere un restauro?
« Risposta #200 il: 18 Febbraio 2010, 17:35:37 »
Esattamente. Mi posso fare anche la topolino rosa fluo, però non posso pretendere di avere le agevolazioni.
E se l'avessero fatta all'epoca?  Qui il problema è un po' più complesso perchè anche in passato sono stati fatti degli scempi, che poi con il passare degli anni sono stati riconosciuti validi anche dagli enti certificatori. Come ad esempio tutti quei telai nati nudi, carrozzati anteguerra e poi uppati negli anni '50. Se ci fossi stato in quegli anni probabilmente avrei gridato allo scandalo. Ora invece esistono auto ricarrozzate riconosciute come storicissime, anche se visibilmente "oscene" allora come oggi. Anche se non è questo il punto, non stiamo parlando di trasformazioni belle o brutte... o forse sì? Insomma il problema è complesso, e sono d'accordo che bisognerebbe stabilire poche regole certe da seguire.
Per Nigel: non non lo sapevo questo della Svezia, ma il problema nostro è inverso... ci dovrebbero pagare per disintossicarci dai nostri hobby... ma chi di noi lo vorrebbe?  :D :D
PEr Cekk: il paragone con i palazzi storici è molto più attinente di quanto non sembri, se guardi bene e se hai una qualche esperienza di beni monumentali. Quello che mi dici è che se per poterci vivere ho bisogno della luce corrente allora è giusto trapanare un affresco per poterci far passare il filo della corrente elettrica. Idem per i bagni, che fino alla fine dell'800 non erano certo in casa ma fuori (ed esisteva la "comoda", la sedia-cesso col buco usata anche da Napoleone anche mentre riceveva i suoi ministri). Personalmente ho visto palazzi con i controsoffitti di cartongesso al posto delle travi a vista, chiese medievali trasformate in abitazioni, con tanto di ascensore (un mio compagno di scuola), ma basta che vai in qualche palazzo antico per vedere come anche solo un impianto di riscaldamento possa compromettere la struttura irrimediabilmente.
Mi dispiace per la tua esperienza personale, non sapevo... Tutti chi più chi meno abbiamo qualche croce da portare, l'importante è cercare di aiutarsi. E magari pensare a cosa è veramente importante e grave quando si ha qualche bega da forum...

E voi cosa fareste con la 2600 sprint che ho, che presenta dei parafanghi allargati come si usava negli anni '60, i cerchi originali col canale rovesciato, la terreste così com'è o la riportereste come in origine? Faccio notare che non è tanto una questione di prezzo perchè mi son già procurato i parafanghi originali e quelli che ci son su sono comunque da rifare. E non ho nessuna prova fotografica che ne attesti la data di realizzazione (anche se evidentemente dalle condizioni si parla di modifiche dell'epoca, di più di trent'anni fa), non sono perfettamente simmetrici e forse non proprio bellissimi. Sono ad un punto morto, non so proprio cosa fare, nel frattempo ho recuperato quasi tutti i pezzi che sicuramente mancavano (sono a meno 2) compreso quel maledetto scudetto che mi ha fatto penare un sacco.

Offline 500 L

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Re: Che livello di perfezione può raggiungere un restauro?
« Risposta #201 il: 18 Febbraio 2010, 18:18:12 »
Mmmmhhhh... l'ultima parte dell'interessante intervento di Alfatarlo (quello inerente i dubbi sui parafanghi della sua 2600), mi ha fatto nascere un dubbio. In breve, spiego: leggendo l'ottimo volume dedicato alla Fiat 500 da Ruoteclassiche - Ed. Domus, ho ammirato l'elenco illustrato (e con tanto di prezzi dell'epoca  ;)) degli accessori e degli optional che era possibile montare sulla 500 all'epoca della sua commercializzazione. Ovvero, gadget che erano stati studiati e previsti proprio per completare e/o migliorare l'estetica e la fruibilità della vettura. Aspetto, certamente, comune a molte altre vetture d'epoca. In caso di restauro conforme all'origine, è corretta l'eventuale aggiunta di optional e accessori specificatamente studiati e realizzati per la vettura in questione sin dall'origine, oppure no? Mi spiego con qualche esempio: sempre sulla 500, erano previsti optional gli pneumatici con fascia laterale bianca, l'autoradio e altri gadget del tipo reticelle fermaoggetti nel sottolunotto interno, ecc. Se alla mia vettura perfettamente restaurata conforme all'origine, aggiungo questi particolari - magari non presenti sul mio modello - ma comunque previsti tra gli optional dell'epoca, stravolgo la vettura o l'arricchisco semplicemente di soluzioni specificatamente realizzate per lei, quindi previste dalla Casa  ????

Offline nigel68

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Re: Che livello di perfezione può raggiungere un restauro?
« Risposta #202 il: 19 Febbraio 2010, 07:56:26 »
Guarda, ne parlavo giusto sabato con Frosty: la quasi totalità della auto italiane anni '60 aveva in listino le gomme a fascia bianca e se guardi un qualsiasi film con Toto' e Peppino di quegli anni ti accorgi che ne giravano moltissime. Anche negli anni 50 ovviamente...Poi principalmente per questioni di soldi più che di moda, le fasce bianche sparirono per poi ricomparire verso gli anni '80 sotto l'incredibile forma di anelli riportati.
Oggi, restaurando correttamente una 500, una 600 (prime serie) o una Aurelia berlina e presentandosi alla seduta di omologazione ASI con gomme a fascia bianca vera, sono convinto che la maggior parte dei commissari ASI le respingerebbe semplicemente perchè ritenute "americane". Dimenticando che l'imitazione di tutto ciò che era di oltreoceano (ricordatevi la Fiat 1400-1900, i cambi al volante di Giulietta, Alfa 1900, Aurelia, le panchette anteriori a tre posti....) faceva parte della cultura motoristica e non solo, di tutto il ventennio 50-60.

Per inciso, l'Alfa convertibile stabilimenti Farina esposta allo stand ASI al Lingotto aveva le corrette gomme a fascia bianca in pollici...

Le aggiunte di accessori rimovibili, corretti per l'epoca, sono di norma tollerati tanto più sono originali (e non di repro). Il problema è trovare una vera Autovox del periodo ;D
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Offline Frosty the snowman

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Re: Che livello di perfezione può raggiungere un restauro?
« Risposta #203 il: 19 Febbraio 2010, 09:32:40 »
Io sono un accanito sostenitore del concetto che il miglior conoscitore di un automobile dovrebbe essere il suo proprietario, che solo così può essere definito appassionato. Pertanto l'ipotesi del commissario ASI che "respinge" un'aspetto di un automobile storica presentata ad una seduta di omologazione, non rappresenta un problema. Se effettivamente hanno ragione a contestarlo, il proprietario che presenta l'auto non dovrebbe esserne sorpreso. Se non hanno ragione, sempre lo stesso proprietario dovrebbe avere la documentazione (che è servita per il restauro) per dimostrarlo.

Il paragone con la tutela degli edifici storici regge ma non rappresenta certo un esempio da seguire: basta vedere gli scempi che vengono fatti in tale settore, pur tutelato.
Quando la presunzione si unisce all'ignoranza, si salvi chi può.
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Offline 500 L

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Re: Che livello di perfezione può raggiungere un restauro?
« Risposta #204 il: 19 Febbraio 2010, 14:48:39 »
Condivido il pensiero di Frosty, in quanto all'ASI non dovrebbero mettere commissari adeguatamente formati e preparati per comprendere se il veicolo - e le eventuali dotazioni - corrispondono (o meno) a quanto specificatamente previsto dal Produttore sin dall'origine? Capisco pure che, per quanto preparati, è praticamente impossibile ricordare tutti gli optional e gli accessori di tutti i modelli e le versioni commercializzati nel tempo, ma basterebbe munirsi di appositi elenchi (o cataloghi) con su riportate dotazioni di serie, optional ed accessori a richiesta dei singoli modelli e il gioco è fatto  ;)! Insomma, se ce l'ho io - che sono un semplice appassionato - un piccolo elenco di accessori e dotazioni originali riportati da un volume illustrativo, non vedo perchè un funzionario preposto a compiti di certificazione non debba dotarsi altrettanto  ???.

Offline Frosty the snowman

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Re: Che livello di perfezione può raggiungere un restauro?
« Risposta #205 il: 19 Febbraio 2010, 15:25:47 »
Insomma, se ce l'ho io - che sono un semplice appassionato - un piccolo elenco di accessori e dotazioni originali riportati da un volume illustrativo, non vedo perchè un funzionario preposto a compiti di certificazione non debba dotarsi altrettanto  ???.

tu ce l'hai di una macchina, la tua. L'ASI ce l'ha, di tante auto, ma non può avere questa documentazione di tutte.
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Offline sonar

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Re: Che livello di perfezione può raggiungere un restauro?
« Risposta #206 il: 19 Febbraio 2010, 18:38:14 »
Aggiungo, che bisogna anche considerare i casi particolari in cui le eventuali dotazioni non fanno parte di optional o accessori. Lo dico a ragion veduta perchè mi è capitato uno di questi casi. In sede di omologazione ASI della mia Flavia coupè '68 i commissari hanno riscontrato che nella mia, la cappelliera era rivestita in legno; hai voglia di far notare che il tipo di legno era perfettamente identico a quello del cruscotto, hai voglia di far notare che sotto non esisteva nessun tipo di altro rivestimento!!!!!!! Hanno sostenuto che quel tipo di rivestimento non era originale .........e basta!!!!!!!!!!! Ho dovuto, ( ma solo perchè un caro amico conosceva qualcuno) contattare la Pininfarina che purtroppo non ha alcun tipo di registro specifiche essendo ormai trascorso tutto questo tempo. Il padre dell'amico contattato in Pinin, ottantenne ma ancora una memoria storica, allora dipendente, ricordava che si tentò a fine serie di sperimentare quel tipo di cappelliera, e che una ventina di auto furono immesse sul mercato del Piemonte e della Liguria senza alcun sovraprezzo. Alla luce di ciò la Pininfarina mi fornì una dichiarazione in tal senso e i commissari ASI dovettero ricredersi.
Come vedi  i casi particolari non mancano, io ho avuto la fortuna di risolvere il mio ma qualcun
altro ?????

Offline rikferrari

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Re: Che livello di perfezione può raggiungere un restauro?
« Risposta #207 il: 19 Febbraio 2010, 19:39:36 »
Aggiungo, che bisogna anche considerare i casi particolari in cui le eventuali dotazioni non fanno parte di optional o accessori. Lo dico a ragion veduta perchè mi è capitato uno di questi casi. In sede di omologazione ASI della mia Flavia coupè '68 i commissari hanno riscontrato che nella mia, la cappelliera era rivestita in legno; hai voglia di far notare che il tipo di legno era perfettamente identico a quello del cruscotto, hai voglia di far notare che sotto non esisteva nessun tipo di altro rivestimento!!!!!!! Hanno sostenuto che quel tipo di rivestimento non era originale .........e basta!!!!!!!!!!! Ho dovuto, ( ma solo perchè un caro amico conosceva qualcuno) contattare la Pininfarina che purtroppo non ha alcun tipo di registro specifiche essendo ormai trascorso tutto questo tempo. Il padre dell'amico contattato in Pinin, ottantenne ma ancora una memoria storica, allora dipendente, ricordava che si tentò a fine serie di sperimentare quel tipo di cappelliera, e che una ventina di auto furono immesse sul mercato del Piemonte e della Liguria senza alcun sovraprezzo. Alla luce di ciò la Pininfarina mi fornì una dichiarazione in tal senso e i commissari ASI dovettero ricredersi.
Come vedi  i casi particolari non mancano, io ho avuto la fortuna di risolvere il mio ma qualcun
altro ?????

...motivo per cui non sono iscritto al' ASI ne a nessun altro club . La mia 500 D , derivazione Abarth con modifiche dell'Abarth fin dall'anno di immatricolazione , non è riconosciuta in quanto la motorizzazione all'epoca ha segnalato solamente le modifiche con un paio di revisioni straordinarie...quando la comprai,il vecchio proprietario mi ha fornito una documentazione "casalinga" di come è stata modificata l'auto dalla Abarth ( alla quale ahimè all'epoca non era stata richiesta l'omologa ) stemmi , strumentazioni , carburatori , camme , ecc.ecc... tutto originale dell'epoca ( e invidia di molti conoscenti ) nulla ha valso per ottenere un riconoscimento... Davanti a rifiuti , oltretutto non sostenuti da validi motivi ma solo da un " no perché è così " , sinceramente non mi fa avere fiducia di "enti" tra l'altro privati , che possano dare giudizi o valori ad oggetti che hanno comunque storie e particolarità unici...io il restauro l'ho eseguito su documentazione dell'epoca , foto recuperate da chi correva , particolari ricostruiti su disegni , e tanto tanto tanto divertimento e soddisfazione infinita . . .e ti dirò che provo un senso di contentezza a pensare a quella cappelliera di legno...una vittoria contro l'ottusità . . . ( complimenti per la Lancia !!!!! )
Restaurare non è un'arte...è una malattia !

Offline 500 L

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Re: Che livello di perfezione può raggiungere un restauro?
« Risposta #208 il: 19 Febbraio 2010, 19:52:15 »
Vieppiù ribadisco, da quanto in aggiunta riportato dagli amici Sonar e Rikferrari, che all'ASI o altri eventuali enti certificatori, dovrebbero mettere personale altamente specializzato che abbia notevole bagaglio di conoscenze e che si doti di approfondito materiale informativo sui veicoli per cui è chiamato ad esprimersi, qualora non si conoscano determinati dati. Del resto, dal momento che chi richiede l'omologazione li paga pure profumatamente, trovo scorretto l'atteggiamento - talvolta - superficiale che adottano  :(.

Offline DOPPIA GOBBA

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Re: Che livello di perfezione può raggiungere un restauro?
« Risposta #209 il: 19 Febbraio 2010, 20:01:58 »
io quoto rick.nel senso che ognuno può e deve fare quello che vuole,per altro le modifiche fatte da lui sono reali, e ci stanno perfettamente...


Vieppiù ribadisco, da quanto in aggiunta riportato dagli amici Sonar e Rikferrari, che all'ASI o altri eventuali enti certificatori, dovrebbero mettere personale altamente specializzato che abbia notevole bagaglio di conoscenze e che si doti di approfondito materiale informativo sui veicoli per cui è chiamato ad esprimersi, qualora non si conoscano determinati dati. Del resto, dal momento che chi richiede l'omologazione li paga pure profumatamente, trovo scorretto l'atteggiamento - talvolta - superficiale che adottano  :(.

ma sei mai stato in sede di omologazione...non credo altrimenti sapresti che il livello di serietà e competenza è alto ;) ;)

 

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